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NON SABOTIAMO LA PACE

CIRO FANELLI

VESCOVO DI MELFI – RAPOLLA – VENOSA

 

NON SABOTIAMO LA PACE

“Non ci si può prendere gioco di Dio. Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato”

 

Carissimi,

  1. quest’anno, mentre ci prepariamo a celebrare la solennità dell’Assunta – facendo eco all’appello di Papa Leone XIV e della Chiesa italiana – sento nell’animo il dovere morale di raggiungervi con questo messaggio per chiedervi una corale preghiera per la pace e un forte impegno civico, affinché non si lasci nulla di intentato per porre fine alla tragedia della guerra che sta colpendo in particolare il cuore dell’Europa e il Medio Oriente. Il nostro cuore credente – illuminato dalla luce della fede in Cristo, re della Pace – non può non rivolgersi all’Altissimo con la forza della preghiera affinché cessi quanto prima l’orrore della guerra in ogni parte della terra e i popoli possano convivere nella pace, nella libertà e nella giustizia. Noi cristiani, infatti, siamo fermamente convinti che, come affermava san Giovanni Crisostomo, «l’uomo che prega ha le mani sul timone della storia». Con questa certezza nel cuore chiediamo nella preghiera il dono di una pace che sia, come ci ha detto Papa Leone XIV, «disarmata e disarmante».
  1. La necessità della preghiera per la pace nel mondo, per noi cristiani, si fa più urgente in questo giorno solenne nel quale onoriamo Maria Santissima, assunta in cielo in anima e corpo, segno di sicura speranza per l’intera umanità. Contemplando la Vergine di Nazareth, vittoriosa sul peccato e sulla morte, sentiamo innanzitutto il dovere morale di uscire da ogni possibile forma di indifferenza con la quale possiamo rapportarci alle tragiche e drammatiche notizie che ci provengono dai luoghi martoriati da una guerra ingiusta e ingiustificata. Papa Leone XIV ha ricordato di recente che «il Signore, infatti, ci invia al mondo a portare il suo stesso dono: “La pace sia con voi!”, e a diventarne artigiani nei luoghi della vita quotidiana. (…) Deve farsi visibile una Chiesa capace di riconciliazione. L’apostolo Paolo ci esorta così: ‘Se possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti’ (Rm 12,18); è un invito che affida a ciascuno una porzione concreta di responsabilità».
  1. Pensando in particolare all’Ucraina e a Gaza, il dolore e la preoccupazione ci spingono a stare dalla parte di quanti soffrono ingiustamente per gli orrori della guerra e di tutti coloro chiedono il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi.  Il nostro tempo sta vivendo una grave crisi umanitaria, soprattutto in quei luoghi dove la guerra schiaccia la popolazione civile: bambini, donne, anziani, persone vulnerabili. Tutti abbiamo il dovere di far giungere ai capi delle nazioni il grido delle popolazioni, che soffrono a causa di questi disumani conflitti, affinché cessino queste guerre fratricide e le nazioni coinvolte si incammino sinceramente sulla via del dialogo. La logica del conflitto, purtroppo, sta distruggendo ogni principio del diritto internazionale e sta calpestando la dignità delle persone, soprattutto dei più fragili. Questa tragica prospettiva ha un solo obiettivo condurre a stravincere su tutti, a non voler cedere in nulla, a non accettare nessuna di quelle soluzioni che hanno come unico obiettivo il bene complessivo. Molto spesso queste logiche perverse si presentano anche con ragionamenti geopolitici apparentemente rispettabili, ma che in realtà mostrano soltanto sete di sangue umano e volontà di asservire gli altri.  Questi ragionamenti accecano le coscienze, boicottano la pace e fanno incamminare l’umanità verso il baratro dell’autodistruzione.
  1. Non si difendono i diritti di un popolo quando vengono annullati i più elementari principi umanitari, ma si mostra semplicemente che a muovere le decisioni è la vendetta e la ritorsione! La Parola di Dio ce lo ricorda con chiarezza che chi è schiavo di queste logiche diventa cieco riguardo al volto umano dell’altro. Le atroci violenze che si perpetuano oggi in Ucraina e Gaza, e in tante altre parti del mondo, sono il segno che c’è una spudorata adorazione dell’idolo del potere. Chi ha fiducia solo nella violenza e nel potere prima o poi tende ad eliminare e distruggere l’altro, non accorgendosi che alla fine giunge a distruggere anche sé stesso. Già san Paolo ammoniva: “Non vi fate illusioni: non ci si può prendere gioco di Dio. Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato” (Lettera ai Galati 5,15 e 6,7).
  1. Siamo nel vortice di una crisi di umanità che intacca il vincolo di solidarietà fra tutto quanto ha un volto umano. Oggi è l’idea stessa di uomo, di umanità, che viene offesa; è il volto stesso di Dio che viene deturpato nell’immagine sfigurata e ferita dell’uomo: bambini, donne, anziani, persone vulnerabili! Ma proprio da questa situazione, dalla presa di coscienza di trovarsi in un tragico vicolo cieco di violenza – a cui più volte hanno fatto riferimento sia Papa Francesco che Papa Leone XIV – può scaturire un grande e corale grido di allarme, più forte di ogni logica sacrilega che vede, paradossalmente, la violenza come la via per garantire la pace. È un grido che si traduce concretamente nel proclamare che non vi sono alternative al dialogo: se vogliamo la pace, dobbiamo preparare la pace e credere nella forza del dialogo!
  1. Questo grido dell’umanità sofferente, precede ogni dichiarazione pubblica, per quanto necessaria e accorata. Di alternativo alla pace oggi vi è solo la violenza, comunque espressa. Soprattutto in questo momento in cui sembrano prevalere il male e il terrore, la sola alternativa è il dialogo come una necessità ineludibile. Per questo i leader di tutte le parti tra loro contrastanti debbono ritrovare le ragioni del diritto e costruire senza esitazioni ponti di pace. Anche le nostre comunità e le nostre istituzioni locali devono avvertire forte il dovere di non tacere e di esprimere nelle forme consentite la ferma condanna di ogni guerra, riconoscendo a tutti i popoli il diritto a vivere nella pace e nella libertà nella propria terra. La Chiesa diocesana di Melfi-Rapolla-Venosa esprime, anche visibilmente ponendo sulla casa episcopale accanto ai tradizionali drappi le bandiere della pace – la più ferma condanna ad ogni violazione del diritto internazionale umanitario, che diventa sempre preludio di mali più gravi: crimini contro l’umanità, genocidio, pulizia etnica ecc… Come credenti in Cristo Gesù, unico salvatore del mondo ieri oggi e sempre, noi affermiamo la piena solidarietà a tutte le vittime di questi conflitti. Siamo infatti fermamente convinti che “dare voce al dolore altrui – come affermava il cardinale C. M. Martini – è premessa di ogni futura politica di pace”.
  1. La Vergine Santa, regina della pace, interceda per il mondo intero. Al suo Cuore Immacolato vogliamo rivolgerci con le parole di Papa Francesco raccogliendo le preghiere di tutti: «Ricorriamo a te, bussiamo alla porta del tuo Cuore noi, i tuoi cari figli che in ogni tempo non ti stanchi di visitare e invitare alla conversione. In quest’ora buia vieni a soccorrerci e consolarci. Ripeti a ciascuno di noi: “Non sono forse qui io, che sono tua Madre?” Tu sai come sciogliere i grovigli del nostro cuore e i nodi del nostro tempo. Riponiamo la nostra fiducia in te. Siamo certi che tu, specialmente nel momento della prova, non disprezzi le nostre suppliche e vieni in nostro aiuto».

Melfi, 14 agosto 2025

+ Ciro Fanelli
Vescovo


INVITO DELLA CEI A PREGARE PER LA PACE

CIRO FANELLI

VESCOVO DI MELFI – RAPOLLA – VENOSA

 

INVITO DELLA CEI A PREGARE PER LA PACE

 

Carissimi fratelli e sorelle,

in considerazione del drammatico momento di violenza a cui stiamo assistendo, il cardinale Matteo Zuppi, Presidente della CEI, accogliendo il pressante appello di Papa Leone XIV, invita tutte le comunità a chiedere nella preghiera al Re della Pace di allontanare al più presto dall’umanità gli orrori della guerra.

Nell’attesa di ulteriori indicazioni da parte della CEI per momenti da vivere “coralmente”, tenendo in considerazione le precedenze dei giorni liturgici, è bene che per le celebrazioni dell’Eucaristia si utilizzino i formulari delle Messe “Per la pace e la giustizia” e “In tempo di guerra e disordini” (Messale Romano pp. 894-896).

Altresì, è auspicabile che nella Liturgia delle Ore si inseriscano particolari intenzioni per implorare dal Signore il dono della pace e che si organizzino momenti di preghiera e di adorazione.

Vi saluto tutti cordialmente.

+ Ciro Fanelli
Vescovo

 

Pubblichiamo la lettera che il Card. Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI, ha inviato ai Vescovi e alle comunità ecclesiali invitando a intensificare la preghiera per una “pace disarmata e disarmante”.

Il drammatico momento di violenza, odio e morte a cui stiamo assistendo ci impegna a intensificare la preghiera per una “pace disarmata e disarmante”. Accogliendo il pressante appello di Papa Leone XIV, tutte le nostre comunità sono invitate a chiedere al Re della Pace di allontanare al più presto dall’umanità gli orrori e le lacrime della guerra.

Nell’attesa di ulteriori indicazioni per momenti da vivere “coralmente” nelle nostre Chiese, tenendo in considerazione le precedenze dei giorni liturgici, è bene che per le celebrazioni dell’Eucaristia si utilizzino i formulari delle Messe “Per la pace e la giustizia” e “In tempo di guerra e disordini” (Messale Romano pp. 894-896). Altresì, è auspicabile che nella Liturgia delle Ore si inseriscano particolari intenzioni per
implorare dal Signore il dono della pace e che si organizzino momenti di preghiera e di adorazione.

+Matteo Maria Card. Zuppi
Presidente CEI

 


Sesto incontro diocesano Apostolato della preghiera

CIRO FANELLI

VESCOVO DI MELFI – RAPOLLA – VENOSA

 

APOSTOLATO DELLA PREGHIERA

 

Carissimi fratelli e sorelle,

l’Apostolato della Preghiera della nostra Diocesi anche quest’anno ha organizzato un momento di riflessione e di celebrazione non solo per gli aderenti all’associazione, ma anche per quanti si sentono “attratti” dal mistero del cuore di Cristo.

Questo è il sesto appuntamento diocesano. L’evento, organizzato dal direttore diocesano dell’Adp, don Giuseppe Cacosso, si inserisce nel cammino giubilare e nella memoria dei 350 anni dalla prima apparizione del Cuore di Gesù a Santa Margherita Maria Alacoque a Paray-le-Monial.

Il Cuore trafitto di Cristo è la sintesi simbolica del mistero pasquale.
La Pasqua del Signore, nella sua realtà ed efficacia spirituale, è infatti perennemente presente al cospetto di Dio, anzi, nella Persona del Verbo incarnato e glorificato, e quindi appartiene ora alla realtà eterna.

Il Magistero recente dei Pontefici ha evidenziato con chiarezza di dottrina che la devozione e la spiritualità al Cuore di Cristo sono l’architrave di una vita cristiana che nel contempo incarna la duplice fedeltà a Dio e all’uomo. In questo orizzonte si inserisce l’enciclica di Papa Francesco “Dilexit nos”.

L’incontro diocesano dell’Apostolato della Preghiera si svolgerà a Melfi, giovedì 26 giugno nel Salone degli Stemmi, alle ore 17:30; si aprirà con una mia relazione sull’enciclica di Papa Francesco “Dilexit nos” a cui seguirà, in Cattedrale alle ore 19:00, la santa messa giubilare.

L’evento diocesano, che precede la Solennità del Cuore di Gesù, vuole anche aiutare il popolo di Dio a contemplare “il disegno eterno del Padre, dispiegatosi nella Storia della salvezza, (che) si è riavvolto per così dire in Cristo glorificato ed assiso alla destra del Padre” (Ch. A. Bernard).

E’ quanto mai attuale ed urgente riconoscere – come ci ha aiutato a fare durante il suo pontificato Papa Francesco – il mistero pasquale non solo come oggetto di contemplazione, ma quale vera fonte di energia per l’apostolato

Ogni battezzato, ogni discepolo missionario, trova nella conoscenza e nella contemplazione del mistero di Cristo la vera sorgente per vivere pienamente la propria vocazione battesimale e ministeriale per la crescita del Regno di Dio.

In attesa di poterci incontrare giovedì 26 giugno per vivere insieme questo evento giubilare di riflessione e di celebrazione nella luce del S. Cuore di Gesù, vi invito a ringraziare Dio per la vita donata dei nostri sacerdoti e a chiedere al Signore Gesù nuove e sante vocazioni sacerdotali per la nostra Chiesa particolare.

Vi benedico di cuore.

Melfi, 24 giugno 2025 – Solennità della Natività di S. Giovanni Battista

+ Ciro Fanelli
Vescovo

 

CORPUS DOMINI DI SOLIDARIETA’

CIRO FANELLI

VESCOVO DI MELFI – RAPOLLA – VENOSA

 

CORPUS DOMINI DI SOLIDARIETA’

CON I POPOLI CHE SOFFRONO LA FAME

 

L’Eucaristia ‘luogo’ di missione

(anno pastorale 2024-2025)

“Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura (Mc 16, 15).

  

Cari fratelli e sorelle,

  1. domenica prossima 22 giugno celebreremo la Solennità del Corpo e del Sangue del Signore. Il Consiglio Missionario Nazionale, che riunisce rappresentanti di tutte le forze missionarie della Chiesa in Italia, fa eco all’appello del Consiglio Episcopale Permanente della CEI “denunciando l’inaccettabile tributo che intere popolazioni stanno pagando e ribadendo la necessità che il diritto umanitario internazionale sia sempre garantito“. Anche la nostra comunità diocesana non può  ignorare che a Gaza si muore di fame e perciò sente il dovere di sostenere e promuovere azioni concrete di solidarietà che ciascun uomo e donna di buona volontà può fare.
  1. Invito, pertanto, le parrocchie, le comunità religiose e le aggregazioni laicali, perché,  in occasione della prossima festa del Corpus Domini, in cui celebriamo Cristo Pane di vita per tutti, si facciano promotrici di iniziative concrete di preghiera, digiuno e solidarietà verso tutte le persone che, a causa delle guerre e di ogni altra forma di prevaricazione e violenza, patiscono la mancanza di cibo. Ogni comunità, riflesso e presenza di Cristo incarnato, trovi la forma e il tempo per vivere questo gesto concreto di digiuno in unione alle membra sofferenti dell’umanità: “quando un membro soffre, tutto il corpo soffre”. Per ciascuno di noi la solennità del  Corpus Domini sia un occasione forte di solidarietà con i popoli che soffrono la fame.
  1. La liturgia della Parola che ascolteremo domenica prossima ci aiuterà a riconoscere nel mistero eucaristico Cristo Gesù, nostra unica speranza, come il pane vivo disceso dal Cielo e sempre in mezzo a noi. Questo grande mistero è la vera sorgente e il culmine della vita e della missione della Chiesa (SC 10).
  1. Nella vigilia del Corpus Domini del 2023, dando il via al triennio eucaristico, consegnai alla Diocesi le Linee pastorali dal titolo “Nell’Eucaristia nasce e rinasce la Chiesa”; in quella circostanza abbiamo condiviso una tappa importante del “pellegrinaggio” della Visita Pastorale,  annunciandone la data di apertura e costituendo l’equipe dei con-visitatori (10 giugno 2023). Ora ci avviamo alla conclusione di questa singolare esperienza di vita ecclesiale, che ha coinvolto tutte le comunità parrocchiali della nostra Diocesi. Infatti, il prossimo  5 ottobre  – dopo che avrò visitato le comunità di Maschito e San Fele – come già programmato ci sarà la celebrazione diocesana per la chiusura della Visita Pastorale. L’itinerario eucaristico ha di fatto scandito il cammino della Visita e ci sta introducendo contemporaneamente all’esperienza forte del Sinodo diocesano, evento sicuramente impegnativo, ma esaltante. Il Sinodo diocesano è, infatti, a servizio della rinascita della vitalità della nostra Chiesa particolare. La nostra Diocesi, docile ai suggerimenti dello Spirito Santo mediante l‘ascolto assiduo della Parola di Dio, è chiamata ad essere “giovane gioiosa e missionaria” per mostrare a tutti il volto di Cristo e riqualificare l’annuncio.
  1. La Solennità del Corpus Domini ci introduce nel tema del prossimo anno pastorale: L’Eucaristia ‘luogo’ di missione! Le tappe individuate per il triennio pastorale in corso (2023-2026) sono una esplicitazione delle finalità essenziali sia della Visita Pastorale che del prossimo Sinodo diocesano. L’Eucaristia intesa e vissuta come ‘luogo’ di missione ci ricorda che “la celebrazione eucaristica non è infatti solo ‘momento’ funzionale a qualcosa che si deve vivere fuori di essa come se la missione fosse un’altra cosa rispetto al celebrare. No, la Chiesa è missionaria anche quando celebra il suo Signore, lo loda e lo benedice” (Linee pastorali, p. 56). Celebriamo l’Eucaristia per conformarci a Lui e per divenire Chiesa. Dall’Eucaristia nascono i veri discepoli missionari che si sentono amati e inviati per allargare i confini del Regno di Dio. Il Signore risorto in ogni celebrazione eucaristica ci ripete: “Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura.  Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato. E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove,  prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno» (cfr. Mc  16, 15-20).
  1. La Missione di annunciare il Vangelo è l’unica ragion d’essere della Chiesa ed il criterio guida per mettere mano a riforme e cambiamenti nelle istituzioni e nelle dinamiche ecclesiali. Questa trasformazione “missionaria” è frutto di una celebrazione eucaristica non solo celebrata ma vissuta ed incarnata. Il congedo della Messa include un forte e chiaro invito alla missione, che la Chiesa, sorretta dall’Eucaristia, preceduta e accompagnata dall’esempio e dall’intercessione di Maria, porta a compimento nell’evangelizzare il mondo odierno. L’Eucaristia ha lo scopo di farci crescere nell’amore di Cristo e nel suo desiderio di portare il Vangelo a tutti.
  1. Carissimi, con la domenica del Corpus Domini nella quale Gesù è posto visibilmente al centro delle nostre comunità e noi, attraverso la processione eucaristica, siamo invitati a camminare con lui lungo le strade delle nostre città e dei nostri paesi, diamo dunque inizio nella preghiera di adorazione al terzo anno del cammino diocesano; chiediamo anche al Signore Gesù di aiutarci a metterci in ascolto dello Spirito e dei segni dei tempi, affinché la nostra Chiesa particolare di Melfi-Rapolla-Venosa, attraverso il Sinodo, si rafforzi nella comunione e sappia riqualificare il modo di annunciare il Vangelo. Maria, la donna eucaristica, tenga sempre aperto il nostro cuore verso i popoli che soffrono la fame e ci aiuti a crescere nella misericordia e nella pace.

Melfi, 20 giugno 2025

+ Ciro Fanelli
Vescovo

 


Giubileo 2025 – Pellegrinaggio diocesano

CIRO FANELLI

VESCOVO DI MELFI – RAPOLLA – VENOSA

 

L’Anno Santo, che la benevolenza divina e la maternità della Chiesa ci donano con il Giubileo 2025, è un dono da accogliere con viva gratitudine.

Tutti dobbiamo sperimentare il dono della Divina Misericordia e gustare il lieto compito di vivere l’anno giubilare come “tempo di grazia”: sarà una preziosa occasione per rigenerare la nostra appartenenza ecclesiale e mettere a frutto la nostra missione di “servi della speranza”, di amici di “Cristo, nostra speranza”.

Il pellegrinaggio è una delle forme privilegiata per vivere nella comunione ecclesiale il camminare insieme.

Papa Francesco, nella bolla di indizione del Giubileo, “Spes non confundit” raccomanda che “nelle Chiese particolari si curi in modo speciale la preparazione dei sacerdoti e dei fedeli alle confessioni e l’accessibilità al sacramento nella forma individuale” (n. 5).

Unitamente a questa indicazione Papa Francesco, ribadisce l’importanza della carità e della misericordia verso i fratelli più deboli e il grande valore pedagogico del pellegrinare.

Approfittiamo di questo “tempo santo” per vivere a livello diocesano il pellegrinare verso Roma per attraversare la porta santa, segno visibile, del cuore di Cristo, spalancato ad accoglierci nelle nostre umane fragilità e modello di uno stile di vita orientato ad essere accoglienti ed inclusivi.

Ogni comunità – parrocchia, comunità religiose – e tutte le aggregazioni laicali sappiano coinvolgere ragazzi, giovani, famiglie, operatori pastorali a vivere la bellezza e la singolarità di questo tempo di grazia.

Attraverso la preghiera, la catechesi e le opere di carità tutti possano gustare la ricchezza di grazia dell’Anno Santo ordinario e la fecondità del cammino pastorale diocesano che ci orienta a vivere l’eucaristia come il grande mistero nel quale nasce e rinasce la chiesa tacendo diventare l’assemblea eucaristica luogo di santità ospitale e di missione.

L’Eucaristia, pertanto, soprattutto in questo anno di grazia, celebrata e adorata, divenga la sorgente e la mente di ogni cammino di Chiesa rendendoci nei fatti e nella verità autentici “pellegrini di speranza” con il portare a tutti la luce vera, quella che illumina ogni uomo: Cristo Gesù, nostro unico salvatore, ieri oggi e sempre.

Melfi, 14 giugno 2025

+ Ciro Fanelli
Vescovo

 

ANNUNCIO DEL SINODO DIOCESANO DELLA CHIESA DI MELFI-RAPOLLA-VENOSA

CIRO FANELLI

VESCOVO DI MELFI – RAPOLLA – VENOSA

 

Prot. N. 45/2025/VE

 ANNUNCIO

DEL SINODO DIOCESANO

DELLA CHIESA DI MELFI-RAPOLLA-VENOSA

 

A seguito dell’esperienza della Visita Pastorale (2023-2025) alla Chiesa particolare di Melfi-Rapolla-Venosa, che sta volgendo alla sua conclusione, ho maturato la convinzione dell’opportunità di celebrare un Sinodo diocesano, affinché la nostra Chiesa viva un periodo di intenso discernimento su ciò che deve essere intrapreso per rinnovare l’azione pastorale di fronte alle attuali sfide, per annunciare il Vangelo in modo nuovo e sognare una Chiesa “missionaria” verso la vita delle persone e della società.

E’ per la nostra diocesi il primo Sinodo dopo il Concilio Ecumenico Vaticano II e il primo dopo la definizione dell’attuale assetto della nostra circoscrizione ecclesiastica; esso nel comune ascolto della Parola di Dio e nel dialogo reciproco con tutte le componenti dell’organismo ecclesiale cercherà di “disegnare” la Chiesa di Cristo che è chiamata ad abitare l’oggi e a protendersi verso il domani, per rigenerare la vita delle nostre comunità, rendendole capaci di comunicare a tutti la “gioia del Vangelo”.

La finalità fondamentale del Sinodo è quella di evidenziare le linee essenziali del volto della Chiesa che ci stimoli a “camminare insieme” valorizzando carismi e ministeri nella prospettiva del futuro.

Il Sinodo trova il suo quadro di riferimento nel cammino pastorale svolto in questi anni e descritto nelle linee pastorali “Comunione e ministerialità” (2018-2020); “Capire e vivere il battesimo per essere Chiesa in uscita” (2020-2023) e “Nell’Eucaristia nasce e rinasce la Chiesa” (2023-2026). L’itinerario pastorale, soprattutto alla luce del cammino in corso, ha trovato durante quest’anno una significativa espressione nel percorso di formazione unitaria improntata al tema “Oltre i confini pastorali. Nuove forme pastorali in un cambiamento di epoca”.  Il tema è stato  proposto, condiviso e meditato negli incontri formativi unitari e soprattutto nel dinamismo proprio della Visita Pastorale, che ha messo in evidenza alcune importanti “urgenze pastorali”.

Ritengo, infatti, urgente e necessario che per sperimentare come lo Spirito del Signore Risorto “genera e rigenera la Chiesa” il punto di partenza debba essere quello di ritrovare il senso di appartenenza ecclesiale, la passione del Vangelo, risvegliare nella coscienza dei presbiteri, dei diaconi, delle persone consacrate e dei laici il desiderio di una Chiesa “giovane, gioiosa e missionaria” (2018).

Per far questo occorre rinnovare anche lo sguardo sul “volto delle parrocchie ” per giungere a costruire un presbiterio fraterno e “missionario” e comunità parrocchiali aperte alla collaborazione pastorale che vivono con convinzione la comunione in una fraternità generatrice di disponibilità ad abbracciare le necessità del nostro territorio diocesano con gratuità e slancio missionario.

Nel perseguire questo obiettivo, il Sinodo – partendo da una lettura realistica della situazione ecclesiale e sociale della nostra Chiesa particolare, mettendosi in ascolto attento della Parola di Dio –  farà costantemente tesoro degli insegnamenti del Concilio Vaticano II, delle indicazioni pastorali del Magistero del Sommo Pontefice e degli orientamenti della Conferenza Episcopale Italiana, delle conclusioni della mia prima Visita Pastorale e del magistero dei Vescovi miei immediati predecessori, il servo di Dio S.E. Mons. Vincenzo Cozzi e S.E. Mons. Gianfranco Todisco.

Pertanto, avendo udito il Consiglio Presbiterale nella sessione ordinaria del 20 maggio 2025 e l’Assemblea Diocesana del 2 giugno 2025, a norma della legge canonica,

visti i canoni 461, § 1, e 462 del Codice di Diritto Canonico;

vista l’Istruzione sul Sinodo diocesano delle Congregazioni per i Vescovi e per l’Evangelizzazione dei popoli del 19 marzo 1997 (parte III, lett. A e B);

con la presente lettera

ANNUNCIO FORMALMENTE

che nella Chiesa particolare di Melfi-Rapolla-Venosa, espletati tutti gli adempimenti previsti, si celebri

IL SINODO DIOCESANO.

Con apposito atto provvederò, quanto prima, ad indire formalmente il Sinodo diocesano, a definire gli adempimenti necessari per la preparazione dei lavori ed a stabilire la data della convocazione dell’Assemblea sinodale di apertura del Sinodo.

Al decreto di indizione verrà allegato, come previsto dalle norme vigenti, il Regolamento del  Sinodo diocesano, debitamente promulgato e approvato.

Dispongo infine, che la presente lettera venga comunicata nella giornata di domani, Solennità di Pentecoste, a tutte le parrocchie della Diocesi, affinché ogni fedele possa esserne a conoscenza ed accompagnare il cammino in vista della celebrazione sinodale con un’intensa preghiera, in spirito di amore sincero per la nostra Chiesa particolare, per il buon esito del Sinodo.

Affido sin d’ora il lavoro Sinodale all’intercessione di Maria SS. Madre della Chiesa e ai nostri Santi Patroni Alessandro, Biagio e Felice, insieme con tutti i Santi e Beati della Chiesa di Melfi-Rapolla-Venosa.

Dato a Melfi, lì 7 giugno 2025 – Vigilia di Pentecoste – Anno giubilare ordinario “Pellegrini di Speranza”.

+ Ciro Fanelli
Vescovo


IL VESCOVO ANNUNCIA IL SINODO DIOCESANO

VIGILIA DI PENTECOSTE 2025

VIGILIA DI PENTECOSTE 2025

IL VESCOVO ANNUNCIA IL SINODO DIOCESANO

Mentre si sta per concludere la visita Pastorale ed il cammino sinodale della Chiesa italiana, nell’anno giubilare “Pellegrini di Speranza”, è arrivato il momento di iniziare il Sinodo diocesano nella nostra diocesi: il primo dopo il Concilio Ecumenico Vaticano II.

Obiettivo del Sinodo diocesano è il rinnovamento del modo di essere Chiesa e di vivere il Vangelo. Tanti sono i motivi di questa scelta, fra i quali soprattutto l’esperienza della Visita Pastorale. Il Sinodo è un tempo propizio per ripensare la Chiesa di domani, a partire dalla realtà dell’oggi. Dal Sinodo potranno venire indicazioni concrete per questo rinnovamento.

Il Sinodo darà la parola a tutti, perché ciascuno possa dare il proprio contributo e perché dall’ascolto di tutti possano nascere scelte significative ovvero “Generare speranza per costruire futuro”.

Assemblea Diocesana – Praticare la speranza, pellegrini in un cambiamento di epoca

CIRO FANELLI

VESCOVO DI MELFI – RAPOLLA – VENOSA

 

Assemblea Diocesana

Praticare la speranza, pellegrini in un cambiamento di epoca

 

Rionero 2 giugno 2025
Centro Pastorale San Gerardo

Alla Chiesa di Dio che è in Melfi-Rapolla-Venosa

Carissimi,

il prossimo 2 giugno concluderemo a Rionero, presso il centro pastorale San Gerardo, in forma assembleare, il percorso annuale di formazione unitaria.

In questo ultimo incontro – aiutati da Centro Studi Missione Emmaus – ci poniamo l’obiettivo di definire la visione di fondo che la nostra diocesi, anche a partire dalla Visita Pastorale, intende vivere e sperimentare nei prossimi anni.

La cornice di riferimento risponde, alla luce del discernimento fatto e del magistero ecclesiale in atto, all’esigenza di essere sempre più una Chiesa evangelica e missionaria, che riesce ad adottare uno stile sinodale caratterizzato dalla corresponsabilità, dall’ascolto e dal dialogo, dal discernimento comune e dall’avviare processi più dell’occupare spazi.

Per incarnare questa visione di comunità cristiana si chiede di acquisire uno stile comune, in grado di suscitare una rinnovata appartenenza alla Chiesa locale.

Questa visione kairologica richiede ora di essere incarnata nelle singole comunità parrocchiali e nel nostro territorio. Evidentemente “i facilitatori” di questo cammino restano gli operatori pastorali: presbiteri, diaconi, persone consacrati e fedeli laici impegnati attivamente nelle parrocchie.

In questo senso un ruolo chiave viene assegnato alla formazione. Una formazione che accompagni, crei le condizioni per generare un cambiamento di “postura” e di sguardo in chi vi partecipa; una formazione graduale che, piano piano, si estenda a tutti; una formazione multi-ministeriale e non separata tra presbiteri, consacrati e laici.

Trattandosi di una Assemblea diocesana, un elemento importante sarà quello favorire il dialogo tra i partecipanti e il loro ascolto sulle prospettive evidenziate sopra. Questo ci permetterà di porre le basi per il “nostro” futuro, per praticare quella speranza incarnandola nella propria realtà, da pellegrini / discepoli missionari, che sanno abitare questo tempo.

Unitamente agli amici della Missione Emmaus, che guideranno la nostra assemblea diocesana, agli uffici di Curia e ai facilitatori dei gruppi di lavoro assembleare, vi saluto tutti fraternamente e vi chiedo di accompagnare questo momento assembleare con la preghiera.

+ Ciro Fanelli
Vescovo

SOTTO LO SGUARDO DI DIO

CIRO FANELLI

VESCOVO DI MELFI – RAPOLLA – VENOSA

 

“SOTTO LO SGUARDO DI DIO”

Rosario Livatino, il giudice che non si piegò:
coerenza, mitezza e martirio.

 

Il diritto, se non è ancorato ad una visione etica dell’uomo,
rischia di diventare strumento di potere,
anziché garanzia di giustizia

(R. Livatino)

 

Carissimi,

con viva cordialità, porgo l’invito a tutta la comunità ecclesiale e alla società civile a partecipare al Convegno pubblico dedicato alla figura del Beato Rosario Livatino, magistrato e martire della giustizia, che si terrà il giorno:

venerdì 9 maggio 2025
alle ore 18:00, presso la Sala degli Stemmi
del Palazzo Vescovile di Melfi.

dal titolo:

“SOTTO LO SGUARDO DI DIO”
Rosario Livatino, il giudice che non si piegò:
coerenza, mitezza e martirio.

Il Convegno è stato organizzato dall’Ufficio per la Pastorale Sociale e della Legalità, la Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali, l’Azione Cattolica, il MEIC e LIBERA.

Sarà occasione per riflettere sul valore della testimonianza civile e cristiana di un magistrato che ha saputo incarnare, nella quotidianità del suo servizio, la fedeltà alla legge, alla coscienza e al Vangelo, fino al dono estremo della vita.

Avremo l’onore di accogliere come relatore il dott. Domenico Airoma, Procuratore della Repubblica, tra i più attenti studiosi e promotori della memoria del Beato Livatino, oggi patrono dei magistrati italiani.

In un tempo segnato da sfide complesse per le Istituzioni e per la credibilità dell’impegno pubblico, la figura del giudice Livatino ci richiama ad una visione alta della giustizia, come vocazione e responsabilità condivisa.

Saremmo lieti di poter riflettere insieme su un tema così urgente per la nostra società.

Ognuno si faccia latore dell’invito a partecipare a questo Convegno, in modo tale da  estendere il presente invito ad un’ampia partecipazione ecclesiale e sociale essendo una significativa proposta di riflessione per favorire la crescita delle nostre comunità e del nostra società civile su un tema che chiede l’impegno di tutti nella consapevolezza che si è chiamati in quanto cristiani ad arricchire la città dell’uomo con i valori evangelici, affinché sia più coesa e solidale, nel rispetto della persona nella persona.

Gli Uffici della Curia che hanno organizzato il Convegno sono a disposizione per ogni ulteriore informazione. La circostanza mi è gradita per porgere i miei più cordiali saluti.

Melfi, 6 maggio 2025

+ Ciro Fanelli
Vescovo di Melfi-Rapolla -Venosa

 

ROSARIO LIVATINO, IL GIUDICE CHE NON SI PIEGÒ


MESSA IN SUFFRAGIO DI PAPA FRANCESCO

Stemma del Vescovo

CIRO FANELLI

VESCOVO DI MELFI – RAPOLLA – VENOSA

 

MESSA IN SUFFRAGIO DI PAPA FRANCESCO

 

Care sorelle e fratelli tutti,

La comunità diocesana di Melfi-Rapolla-Venosa – presbiteri, diaconi, persone consacrate, seminaristi, fedeli laici – profondamente addolorata per la morte di Papa Francesco, si unisce alla Chiesa universale ed eleva al Padre del Signore nostro Gesù Cristo, sorgente della vita eterna, la sua fiduciosa supplica.

Conceda il Signore della vita al nostro amato Papa Francesco la gloria eterna riservata ai suoi servi fedeli, accogliendolo nella comunione dei santi.

Doni a noi di custodire il suo insegnamento e il suo esempio di vita, testimoniando con il suo stesso zelo la passione per il Vangelo, l’amore per la Chiesa e il servizio generoso per la difesa dei diritti dei più poveri.

Esprimiamo come Chiesa locale il nostro affetto per il Santo Padre Papa Francesco con la preghiera pubblica, che esprimeremo nella concelebrazione eucaristica di suffragio, che presiederò

giovedì 24 aprile
alle ore 18:00
nella Cattedrale di Melfi.

Seguirà alla messa di suffragio, come già programmato, l’adorazione eucaristica per il cammino giubilare diocesano.

Confidando nella partecipazione di tutti, invito i Parroci, come da indicazioni data dalla CEI, a favorire altri momenti di preghiera comunitaria in suffragio di Papa Francesco.

Vi saluto e vi benedico.

+ Ciro Fanelli
Vescovo

NB. I sacerdoti e diaconi che parteciperanno alla celebrazione sono invitati a portare camice e stola bianca.
Le indicazioni liturgiche e la preghiera per il papa defunto, secondo quanto disposto dalla CEI, sono state già a tutti comunicate nella mattinata di ieri e sono consultabili sul sito diocesano.