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La Festa del Ciao dell’Azione Cattolica dei Ragazzi

Domenica 26 ottobre - Barile

Domenica 26 ottobre bambini e ragazzi dell’acr di tutta la Diocesi si ritroveranno a Barile presso la parrocchia Santa Maria delle Grazie per il primo appuntamento diocesano del nuovo anno associativo, la festa del ciao!

In questo tempo, bambini e ragazzi sono invitati a mettersi in gioco dentro la relazione con il Signore e con i
fratelli. Come i discepoli, ciascuno è chiamato in disparte per vivere un’esperienza di intimità con Gesù, ma la chiamata personale è, insieme, anche comunitaria. La festa del ciao, in una giornata ricca di spunti di riflessione e momenti di preghiera, di giochi e di condivisione, darà così occasione ai ragazzi di scoprire e comprendere l’ambientazione che li accoglierá durante il cammino annuale, la Stazione Spaziale Internazionale; essa è infatti immagine di un progetto comune la cui realizzazione è frutto della collaborazione di tanti.

Programma:
Ore 9.00:Accoglienza
Ore 9.30: Inizio attività
Ore 11.00: Santa Messa
Ore 12.30: Pranzo a sacco
Ore 13.30: Attività
Ore 15.30: Conclusioni
Ore 16.00: Saluti e partenze

“Missionari di speranza tra le genti”

Veglia diocesana e Commissione regionale con Mons. Autuoro

veglia missionaria

Martedì 14, nella Chiesa madre di Rionero in Vulture alle ore 20, si è svolta la Veglia diocesana di preghiera per le missioni dal tema “Missionari di speranza tra le genti”.
Alla presenza del nostro Vescovo Mons. Ciro Fanelli, e di numerosi presbiteri e diaconi permanenti, diversi fedeli della diocesi si sono radunati per partecipare al momento di preghiera organizzato dalla giovane equipe dell’ufficio missionario guidato da Don Saverio De Rosa. Nella veglia, Sr. Julietta, delle suore francescane di Santa Elisabetta che offrono il loro servizio nella comunità di Ripacandida, ha offerto la sua testimonianza di fede raccontandoci di come la sua nazione di origine, le Filippine, abbia una cultura permeata di Vangelo, tanto che tutta la vita ruota attorno alla sfera religiosa.

Sabato 18, nella Festa liturgica di San Luca, a Policoro, si è incontrata la Commissione Regionale, formata dai direttori e di alcuni membri degli uffici missionari diocesani, con Mons. Michele Autuoro, presidente della Commissione Episcopale per l’Evangelizzazione dei Popoli e la cooperazione tra le Chiese e Presidente della Fondazione Missio.
Nell’incontro Mons. Autuoro, dopo aver offerto una riflessione biblica sul Vangelo del giorno, si è messo in ascolto dei direttori e dei membri degli uffici missionari diocesani e ha sollecitato e incoraggiato i presenti a vivere la missionarietà a livello trasversale nei vari ambiti della vita, della Chiesa e del Mondo.
locandina veglia missionaria
commissione regionale

Chiusura della Visita Pastorale e indizione del Sinodo diocesano

DIOCESI DI MELFI-RAPOLLA-VENOSA

 

UFFICIO PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI

COMUNICATO

 

Chiusura della Visita Pastorale e indizione del Sinodo diocesano

 

Domenica 5 ottobre 2025 la diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa vivrà un momento di alto valore ecclesiale. Alle ore 18.00 nella Cattedrale S. Maria Assunta di Melfi il vescovo mons. Ciro Fanelli presiederà la S. Messa a conclusione della sua prima Visita Pastorale e, nella stessa celebrazione, indirà il primo Sinodo diocesano. Il precedente, celebrato nel 1950, vedeva le due diocesi unite solo nella persona del vescovo e non nell’attuale configurazione ecclesiastica.

La Visita Pastorale, dal tema “Sto alla porta e busso” (Ap 3,20), riprende lo stesso slogan della Visita del vescovo mons. Cozzi, di cui è in corso la fase diocesana del processo di beatificazione, e, oltre agli aspetti amministrativi che le sono propri, si è nutrita di valori umani e spirituali.

Essa è nata da un lavoro corale e sinodale, poiché debitamente preparata da una apposita commissione, e il suo calendario si è sviluppato valorizzando le quattro zone pastorali in cui la diocesi è suddivisa.

Il vescovo si è recato in tutte le parrocchie della diocesi, dove ha sostato una settimana, condividendo in pieno con i rispettivi parroci le attività ordinarie di ciascuna comunità, dalla più piccola alla più grande.

Oltre che alle comunità ecclesiali, la Visita si è estesa al territorio e a tutte le sue espressioni istituzionali: consigli comunali, scuole di ogni ordine e grado, ospedali e case di cura, caserme, attività commerciali, strutture ricreative e di natura sociale.
Si è trattato di un’esperienza di grande intensità, che ha permesso al vescovo di avere una conoscenza capillare della diocesi, anche attraverso le tante visite agli ammalati che sono state programmate. Nel contempo, le comunità ecclesiali hanno avuto modo di creare rete e proficue collaborazioni con il mondo civile, mondo che ha manifestato una grande attenzione e cordialità a tale esperienza ecclesiale, in cui mons. Fanelli è stato anche coadiuvato da sacerdoti e membri di Uffici di Curia.

A dimostrazione della significatività del legame con il pastore della diocesi, nei Comuni di Barile e di San Fele è stata conferita al vescovo la cittadinanza onoraria.

Per non disperdere il lavoro svolto e dare piuttosto efficace continuità, durante la celebrazione eucaristica del 5 ottobre, il vescovo consegnerà ai parroci e ai segretari dei Consigli Pastorali Parrocchiali una prima e particolare restituzione della Visita Pastorale e farà proclamare il decreto di indizione del primo Sinodo diocesano della Chiesa che è in Melfi-Rapolla-Venosa, come già preannunciato in una lettera indirizzata al popolo di Dio alla vigilia della solennità di Pentecoste.

Il contesto liturgico della Pentecoste ben comunica l’espressione teologica e comunitaria del Sinodo, esperienza che invita tutto il popolo di Dio ad essere lievito e sale per il territorio che la diocesi, in tutte le sue espressioni, abita.

La scelta del vescovo, inoltre, è ottimamente inserita nel Cammino sinodale, che ha conosciuto una dimensione universale e che, a fine ottobre, vedrà anche la fase finale del Sinodo delle Chiese che sono in Italia.

Il Sinodo diocesano, così come la Visita Pastorale, avrà un periodo preparatorio, uno celebrativo vero e proprio, e uno attuativo.

Si auspica che possa essere un momento di grande coinvolgimento, di risveglio e di maggiore determinazione per l’efficacia dell’annuncio del Vangelo agli uomini e alle donne che abitano l’oggi complesso della storia.

Melfi, 1 ottobre 2025


TRIDUO IN PREPARAZIONE ALL’ORDINAZIONE DIACONALE DELL’ACCOLITO SAVERIO DE ROSA

Dal 24 al 26 settembre diverse iniziative di promozione vocazionale e di preghiera

L’Ufficio per la Pastorale delle Vocazioni e il Servizio di Pastorale Giovanile hanno programmato un triduo in preparazione all’ordinazione diaconale di Saverio De Rosa.

La proposta è rivolta a tutte le realtà della vita diocesana:

In particolare

  • mercoledì 24 e giovedì 25 settembre ore 18:00 Basilica Cattedrale Santa Messa presieduta dal direttore dell’ufficio per la Pastorale delle Vocazioni;
  • mercoledì 24 settembre alle ore 19:00 presso la Basilica Cattedrale di Melfi ci sarà una catechesi rivolta a tutti;
  • giovedì 25 settembre alle ore 20:30 presso la Parrocchia Santa Gianna Beretta Molla di Melfi ci sarà un incontro con i giovani  della diocesi (17-35 anni);
  • venerdì 26 settembre alle ore 17:00 presso l’oratorio Madre di Dio Incoronata di Lavello ci sarà un incontro con tutti gli adolescenti che hanno vissuto l’esperienza da animatori nei Grest Parrocchiali e tutti i giovanissimi della diocesi;
  • alle ore 20:00 presso la Chiesa Madre Santa Maria delle Grazie di Barile ci sarà la Veglia di Preghiera per le vocazioni.

 

 

ORDINAZIONE DIACONALE DELL’ACCOLITO SAVERIO DE ROSA

Sabato 27 settembre 2025 ore 18:00 - Basilica Cattedrale di Melfi

La diocesi di Melfi – Rapolla – Venosa

è lieta di annunciare con gioia

l‘Ordinazione Diaconale

dell’accolito

Saverio De Rosa

per l’imposizione delle mani e la preghiera di ordinazione di

S. E. Rev.ma Mons. Ciro Fanelli

sabato 27 settembre 2025 

ore 18:00

Basilica Cattedrale – Melfi 

Partecipa anche tu alla marcia PerugiAssisi della pace e della fraternità – 12 ottobre 2025

Marcia PerugiAssisi
della pace e della fraternità

La Diocesi invita tutti a mobilitarsi e unirsi con cuore e piedi alla Marcia PerugiAssisi per la Pace e la Fraternità, che si terrà il 12 ottobre 2025. Con partenza dai Giardini del Frontone di Perugia e arrivo ad Assisi, lungo un percorso di circa 24 chilometri, la marcia rappresenta da oltre sessant’anni un segno profetico di unità e impegno civile.
In un tempo in cui guerre e conflitti continuano a ferire interi popoli, la nostra comunità ecclesiale sente l’urgenza di mobilitarsi: non basta indignarsi, occorre farsi artigiani di pace, dare voce a chi soffre, testimoniare che la fraternità è possibile. La marcia è un’occasione per incontrarsi, camminare insieme e ribadire con forza che la pace non è un’utopia, ma una responsabilità condivisa, che si costruisce con gesti concreti di solidarietà, dialogo e giustizia.
La Diocesi invita giovani, famiglie, associazioni e parrocchie a partecipare numerosi. Unirsi a questa esperienza significa rispondere all’appello del Vangelo e del nostro tempo: scegliere la pace come cammino, la fraternità come orizzonte, la nonviolenza come stile di vita.
Camminiamo insieme, un passo dopo l’altro, perché il futuro non appartenga alla paura e alla violenza, ma alla speranza e alla dignità di ogni persona.

Sito web: perugiassisi.org

AUGURI AL NOSTRO VESCOVO PER IL XXXV ANNIVERSARIO DI ORDINAZIONE PRESBITERALE

I sacerdoti, i diaconi, i religiosi, le religiose, i seminaristi, i fedeli laici esprimono al Vescovo Mons. Fanelli gli auguri più belli per il suo anniversario sacerdotale.
Gli auguri perché il suo ministero sia ricco e fecondo a beneficio della porzione di popolo di Dio che è affidata alla sue cure e per la quale spende tutte le sue energie.
I tratti umani, spirituali e pastorali che egli esprime danno luce al ministero e alla testimonianza di vita che tutti colgono.
A conclusione della Visita Pastorale, che sta volgendo al termine, e alla vigilia dell’annunciato Sinodo diocesano gli auguri della Diocesi si traducono in un un rinnovato impegno di collaborazione perché l’annuncio del Vangelo riceva forza e passione per raggiungere gli uomini e le donne del nostro tempo che arricchiscono con la loro presenza il territorio che abitiamo.

AUGURI PAPA LEONE

La Diocesi di Melfi – Rapolla – Venosa rivolge con filiale devozione i più fervidi auguri al Santo Padre, papa Leone XIV, nel giorno del suo 70° compleanno ed eleva al Signore la preghiera di ringraziamento per la Sua persona e per il Suo ministero a servizio dell’unità nella carità.

Puntate verso l’Alto!

CIRO FANELLI

VESCOVO DI MELFI – RAPOLLA – VENOSA

 

Puntate verso l’Alto!

MESSAGGIO AL MONDO DELLA SCUOLA
ALL’INIZIO DELL’ANNO SCOLASTICO 2025-2026

 

Alle studentesse e agli studenti,
ai docenti e al personale tutto,
ai dirigenti scolastici

 

Carissime e carissimi,

  1. all’inizio di questo nuovo anno scolastico, dopo l’esperienza della Visita Pastorale, che mi ha condotto a varcare le soglie dei vostri istituti scolastici, desidero insieme a voi ringraziare tutti i dirigenti con i collegi-docenti per la bellissima opportunità che mi hanno concesso e per l’accoglienza calorosa che mi hanno riservata: grazie! Un ringraziamento particolare mi sia consentito di rivolgerlo agli insegnanti di religione che, con grande capacità di coinvolgimento, hanno fatto in modo che ogni incontro della Visita pastorale fosse bello, ricco e arricchente creando interessanti momenti di dialogo con voi studenti. Ma, mentre si avvia questo nuovo scolastico 2025-2026, voglio soprattutto raggiungere voi ragazze e ragazzi, insieme ai vostri genitori e ai vostri stimatissimi docenti, con un pensiero di augurio, vicinanza e riflessione, perché il tempo che si apre dinanzi a voi non sia solo un susseguirsi di lezioni e verifiche, ma un vero e proprio cammino di crescita umana e spirituale.
    La vostra è un’età importantissima, che va non solo valuta, ma sopravvalutata. Mi spiego. E’ l’età-laboratorio di tutta la vita. E’ l’età in cui succede una cosa fondamentale: si semina il futuro. Ciascuno è irrepetibile.

 

  1. Carissime e carissimi, per questa ragione, dovete portare con sano orgoglio il vostro nome, che ogni mattina viene pronunciato in aula con l’appello scolastico. Voi potete e dovete essere l’inizio di qualcosa di unico. Vorrei iniziare questo mio messaggio prendendo in prestito l’immagine potente di un grande vescovo e un grande studioso della bibbia, il Cardinale Carlo Maria Martini.
    Il Cardinale, arcivescovo di Milano per lunghi anni, ci ha consegnato una riflessione importante su una pagina bellissima del vangelo di San Luca: i due discepoli di Emmaus (Luca 24, 13-35). Da questa pagina ricaviamo una grande verità: La vita è un “lungo” viaggio! Anche l’anno scolastico, anche questo anno che ora inizia, è un meraviglioso viaggio. Come i due discepoli viandanti, anche voi, ragazze e ragazzi, potreste iniziare questa avventura con il “volto triste”, carichi di incertezze, con la “marcia indietro”, forse anche un po’ delusi dalle difficoltà del passato o timorosi per le sfide future. Sono sentimenti umani, comprensibili. La scuola, a volte, può sembrare un luogo che ci espone a “situazioni di vita estreme”, come quelle narrate dalla scrittrice sudcoreana Han Kang (27 novembre 1970), premio Nobel per la letteratura (conseguito il 10 ottobre 2024 con la seguente motivazione: “per la sua intensa prosa poetica che affronta i traumi storici ed espone la fragilità della vita umana”; grazie al romanzo, Atti umani, Adelphi Edizioni), situazioni che mettono a nudo la nostra fragilità e ci costringono a confrontarci con la fatica e il dolore.

 

  1. Eppure, carissimi, proprio come i due discepoli di Emmaus, voi non siete soli in questo cammino. Un compagno di viaggio si fa accanto a voi, spesso in modo discreto. Può avere il volto di una insegnante appassionata, di un compagno di banco che vi offre il suo aiuto, o la voce di una parola letta su un libro che improvvisamente illumina la vostra mente e, come per i discepoli, fa “ardere” il vostro cuore nel petto.  Carissimi, non temete le domande, soprattutto quelle che sembrano non avere risposta.
    È attraverso l’ascolto e il dialogo che ogni paura, piccola o grande, si scioglie e lascia il posto alla comprensione. Ma qual è il metodo per valorizzare il tempo dello studio senza ridurlo ad un impegno sterile che porta ad accumulare nozioni, ma un vero nutrimento per la vita? Carissimi, ogni vero apprendimento inizia sempre dal silenzio e dall’ascolto. Non abbiate paura di fermarvi per capire ed ascoltare, non abbiate vergogna di fare una sosta di fronte a una pagina difficile o a un concetto che vi sfugge. Non cedete alla tentazione immediata di correre avanti, create invece uno spazio interiore per chiedervi: “Cosa significa veramente questo? Perché è importante?”. Da questo silenzio-interrogante, nasce la capacità di ascoltare veramente l’altro che, in qualche modo, ha una correlazione anche con la lezione del vostro insegnante, il capitolo del vostro libro di testo, l’esercizio di matematica, con tutto ciò che accade non per caso ogni giorno. Tutto ha un senso.

 

  1. Ascoltate le lezioni non con l’ansia di memorizzarle, ma con il desiderio di comprenderle. È così che lo studio si trasforma in un incontro, un momento quasi di “nutrimento” in cui la conoscenza viene “spezzata” per voi e diventa “cibo”, qualcosa da assimilare e fare vostro.
    Questo processo vi renderà capaci di raccontare agli altri, cioè di non tenere per voi ciò che avete imparato, ma di condividerlo con gli altri, aiutando chi è in difficoltà e diventando voi stessi testimoni di una cultura che genera vita felice. In questo percorso, vi propongo un modello, un giovane come voi che ha saputo trasformare l’ordinario in straordinario: Pier Giorgio Frassati, che il Papa ha proclamato santo proprio ieri, 7 settembre. Anche Pier Giorgio fu studente. Conosceva la fatica dello studio e le incomprensioni in famiglia. Eppure, la sua vita non fu mai mediocre. La sua vita di giovane cristiano non era fatta di cose strane, ma di una intimità e di un’amicizia speciale vissuta con gioia e fedeltà nella quotidianità. Gesù di Nazareth. Il suo Vangelo.

 

  1. Pier Giorgio insegna, soprattutto a noi adulti, che la fede non è un’abitudine, ma una “convinzione”, una scelta libera e personale. Per Pier Giorgio, l’incontro quotidiano con Gesù non era l’incontro vuoto con un personaggio inesistente, ma l’amicizia con una persona viva, Gesù, che come ogni amicizia vera genera un’energia inesauribile che lo spingeva non a fuggire dagli altri, ma ad andare verso di loro riconoscendoli come fratelli.
    Pier Giorgio diceva ai suoi coetanei: “Gesù mi fa visita con la comunione ogni mattina e io gliela restituisco nel modo che posso, visitando i poveri”. Meraviglioso.

 

  1. Ecco la prima lezione per il vostro nuovo anno: lo studio, la cultura, le competenze che acquisite non sono un tesoro da custodire gelosamente per voi stessi. Sono doni da condividere, strumenti per servire, per riparare la casa, cioè ciò che conta davvero della nostra società. Infatti, un Vescovo eccezionale, don Tonino Bello diceva una frase che amo ripetere spesso, perché è straordinaria: “chi non vive per servire, non serve per vivere!”.
    Frassati era un giovane come voi, pieno di voglia di vivere e abitato da tanti desideri: egli amava stare con gli amici, era innamorato della montagna, dello sport, delle escursioni ed aveva creato un gruppo di amici chiamato “Compagnia dei Tipi Loschi”. Con questo gruppo condivideva tutto. Egli ci mostra che la vita cristiana è ricerca, è sorgente di gioia piena, amicizia e bellezza. Pier Giorgio, era sensibile, ma non era un vigliacco. Era un giovane coraggioso, con un forte senso della giustizia, che non esitò a schierarsi contro la violenza e la prevaricazione del fascismo nascente, arrivando anche ad essere arrestato per difendere i valori in cui credeva. Anche il nostro tempo si trova ad attraversare il tornante difficile dell’orrore delle guerre. Tutti sentiamo il bisogno e l’urgenza di una pace che  – come ha affermato papa Leone XIV –   sia “disarmata e disarmante”. La  testimonianza di Pier Giorgio Frassati ci ricorda che anche noi, oggi, possiamo essere studenti che sanno essere cittadini consapevoli e responsabili, capaci di un “impegno di servizio cristiano al bene comune”.

 

  1. Mi permetto di fare anche un riferimento letterario: la scrittrice Han Kang. Come vi dicevo, le opere del premio Nobel Han Kang – soprattutto il romanzo Atti umani – pur nella loro durezza, ci parlano di corpi che diventano segno di protesta contro la violenza del mondo.
    Anche i vostri gesti quotidiani, le vostre scelte, possono diventare comportamenti veri, cioè “azioni profetiche”: scegliere l’onestà quando sarebbe più facile copiare, difendere un compagno bullizzato, dedicare tempo al volontariato, usare i social network per costruire ponti e non per alzare muri, fare visita agli ammalati e ai sofferenti, stare vicino ai nonni, coltivare il senso di responsabilità per il creato, sognare un futuro pieno di bellezza e impegnarsi per lo sviluppo del nostro territorio.
    Sono queste le “scelte determinanti” che danno qualità alla vostra vita.

 

  1. Carissime e carissimi,  imitate dunque i due discepoli di Emmaus che, dopo aver messo “la marcia indietro” per andare a rinchiudersi nella “zona confort” di Emmaus, cambiano totalmente solo dopo aver  fatto  l’esperienza di un incontro speciale e diventano capaci di dare una nuova direzione al loro cammino. Ritornano a Gerusalemme. Si sentono liberi di ricominciare.
    Voi, ragazzi, infatti, non dovete restare fermi. Avvertite in voi  l’urgenza di “partire senza indugio” con la “marcia in avanti” che vi riporta a Gerusalemme, per condividere con altri la gioia di ciò che avete scoperto.
    L’anno che vi attende è per voi un’occasione unica, che noi adulti, purtroppo, non abbiamo più con la stessa vostra intensità.
    Non lasciatevela sfuggire. Siate curiosi, studiate con passione, coltivate amicizie vere, non abbiate paura di puntare “verso l’Alto”.

Vi accompagno tutti con affetto, con la mia preghiera e la mia benedizione.

Buon anno scolastico!

Melfi, 8 settembre 2025.

+ Ciro Fanelli

Vescovo di Melfi-Rapolla-Venosa

 


ALLA RICERCA DI SOLUZIONI POSSIBILI E CONCRETE PER LE PRESTAZIONI SANITARIE

CIRO FANELLI

VESCOVO DI MELFI – RAPOLLA – VENOSA

 

COMUNICATO

PER DARE VOCE ALLA GENTE E PER FAVORIRE IL DIALOGO
ALLA RICERCA DI SOLUZIONI POSSIBILI E CONCRETE
PER LE PRESTAZIONI SANITARIE NEL VULTURE-MELFESE-ALTO BRADANO

 

L’incertezza che circonda in questi giorni i presidi sanitari convenzionati  preoccupa tutti i cittadini del nostro territorio. Come Vescovo sento il dovere di farmi portavoce delle persone fragili di questa nostra comunità, che hanno necessità di interventi diagnostici e prestazioni sanitarie urgenti e facilmente raggiungibili, dato che ogni anno vengono assisti un numero importante di pazienti del nostro territorio.

Ogni legittima valutazione sull’ottimizzazione della spesa sanitaria non può e non deve minimamente intaccare il diritto alla salute dei cittadini, un bene pubblico indiscutibile che va non solo difeso ma coltivato e promosso sempre di più. E questo obiettivo non può che coincidere con il sostegno fattivo ai presidi sanitari convenzionati, centri che negli anni hanno raggiunto traguardi importanti nel campo della diagnostica, della cura e dell’assistenza e che oggi costituiscono un patrimonio di competenze e professionalità importante nel sistema sanitario regionale.

Mi appello alle istituzioni politiche e sanitarie della Regione Basilicata. Spero fortemente che all’ascolto attento seguano decisioni a tutela del diritto alla salute di tutti ma in modo particolare delle persone più fragili. Confido che tutti sapranno fare squadra per risolvere questa emergenza avendo a cuore innanzitutto il bene delle famiglie, dei pazienti e degli operatori nel settore sanitario. Di certo la Chiesa diocesana di Melfi-Rapolla-Venosa continuerà a prestare la sua voce alla propria gente e farà la sua parte per favorire il dialogo alla ricerca di soluzioni possibili e concrete.

Melfi, 6 settembre 2025

+ Ciro Fanelli

Vescovo