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SOLENNITA’ DI SANT’ALESSANDRO

PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA – CATTEDRALE MELFI

Carissimi, ci prepariamo a celebrare Sant’Alessandro, patrono della città di Melfi e patrono principale della diocesi di Melfi Rapolla Venosa. La scelta  di un patrono e l’onore che a lui tributiamo ha senso perché riconosciamo in lui delle virtù umane, civili e cristiane che non solo apprezziamo ma che consideriamo ispiratrici delle nostre scelte. Per questo i momenti di preghiera e gli appuntamenti  culturali vogliono spingerci a riflettere sulla nostra identità e ad assumerci le nostre responsabilità nella società. L’intercessione del santo martire Alessandro ci aiuti a diventare testimoni autentici del Vangelo.

Venerdì 31 gennaio
San Ciro, onomastico del vescovo – inizio novena: ore 18 Rosario, 18,30 Santa Messa.

Sabato 1° febbraio
ore 18 Rosario, 18,30 Santa Messa.  Seguirà alle ore 19,30 la Veglia di preghiera per la vita

Domenica 2
FESTA DELLA PRESENTAZIONE DEL SIGNORE – 42a GIORNATA DELLA VITA e XXIV GIORNATA MONDIALE DELLA VITA CONSACRATA. Sante Messe ore 10.30 e 18,30.       Nella Santa Messa serale,  presieduta dal Vescovo, le consacrate e i consacrati rinnoveranno i loro voti religiosi. Dopo la Messa alle ore 19,30 CONCERTO PER LA VITA offertoci dal coro della Chiesa Evangelica della Riconciliazione di Barile

Lunedì 3
Festa di SAN BIAGIO patrono secondario della diocesi: GIORNATA DEDICATA ALLA COMUNITA’ PARROCCHIALE DEL SACRO CUORE. Santa Messa presieduta da Mons. Ciro Guerra.

Martedì 4
SANTA MARIA DE MATTIAS, fondatrice delle Suore Adoratrici del Sangue di Cristo: ore 18 Rosario, alle 18,30 Santa Messa

Mercoledì 5
GIORNATA DEDICATA ALLA COMUNITÀ PARROCCHIALE SAN NICOLA E SANT’ANDREA: ore 18 Rosario, alle18,30  Santa Messa. Presiede P. Raffaele  Ricciardi. Alle ore 19,30 Mensa della Parola.

Giovedì 6
GIORNATA DEDICATA ALLA COMUNITÀ PARROCCHIALE SANTA GIANNA BERETTA MOLLA: ore 18 Rosario  e alle 18,30  Santa Messa. Presiede Don Vincenzo D’Amato – La mattina alle ore 9 Mensa della Parola.

Venerdì 7
GIORNATA EUCARISTICA: ore 9 nella Sala Sant’Alessandro esposizione del Santissimo Sacramento che resterà solennemente esposto per l’adorazione personale o in gruppo fino alle 18 quando concluderemo con i vespri e la benedizione eucaristica.             Alle 18,30 Celebrazione della Santa Messa in Cattedrale presieduta da P. Giuseppe Cappello

Sabato 8
ore 18 Rosario  e alle 18,30  Santa Messa Presieduta da P. Pasquale Piccolo, Rettore della    Chiesa di Sant’Antonio.        Ricorre oggi l’anniversario di ordinazione del nostro vescovo emerito Padre Gianfranco.
Alle ore 18 nel Salone degli Stemmi incontro con il prof  Micelli autore del libro “GIORGIO LA PIRA. UN PROFETA PRESTATO”. Dialogo sulla figura di Giorgio La Pira

DOMENICA 9
SOLENNITÀ DI SANT’ALESSANDRO: Sante Messe ore 11 e ore 18,30 (presieduta dal Vescovo )
Prima della Messa, alle ore 17,15, i ragazzi di III della scuola elementare Nitti presenteranno un OMAGGIO A SANT’ALESSANDRO
Dopo la Messa alle ore 20 CONCERTO della Banda Musicale di Melfi

Parrocchia Cattedrale MELFI

GIORGIO LA PIRA. Un profeta prestato

Incontro con l'autore

L’amore per la città nell’esperienza

di Giorgio La Pira

Incontro con il 

Prof. Luca Micelli

autore del libro

Sabato 8 febbraio 2020

alle ore 18.00

Salone degli Stemmi

MELFI

SAN VALENTINO AL MUSEO DIOCESANO

Porta il tuo cuore al MUSEO

dal 14 al 16 febbraio

il Museo diocesano sarà la location del vostro scatto d’AMORE.

Scatta un selfie accanto all’opera che ti piace di più e pubblica la foto sulla pagina facebook del Museo diocesano

#museodiocesanomelfi#sanvalentinoalmuseo2020

La foto con più like avrà diritto ad un aperiSFIZIO

Associazione di Volontariato
Beni Culturali
M° Don Vito Giannini Onlus – Melfi

Mons. Fanelli

APRITE LE PORTE ALLA VITA

Riflessione per la 42^ Giornata per la Vita

Quest’anno il Consiglio Episcopale Permanente per la 42° Giornata per la Vita ha scelto un tema molto significativo racchiuso nel titolo del messaggio inviato per la circostanza: “aprite le porte alla vita”. Il messaggio dei Vescovi italiani prende spunto dal brano evangelico del giovane ricco, quando Gesù ascoltando la domanda di senso del giovane, l’accoglie e risponde: “Se vuoi entrare nella vita osserva i comandamenti” (v. 17). “La risposta introduce un cambiamento – da avere a entrare – che comporta un capovolgimento radicale dello sguardo: la vita non è un oggetto da possedere o un manufatto da produrre, è piuttosto una promessa di bene, a cui possiamo partecipare, decidendo di aprirle le porte. Così la vita nel tempo è segno della vita eterna, che dice la destinazione verso cui siamo incamminati”.

La Giornata per la Vita 2020, per noi cristiani del Vulture-Melfese, non può essere celebrata con superficialità e retorica.

Essa deve essere accolta da ciascuno di noi come un’occasione per reagire con forza a tutti i comportamenti che offendono, in qualsiasi modo, la vita umana. Dobbiamo, tutti, maggiormente vigilare sulle nostre relazioni interpersonali e sociali. Questo è il tempo in cui ognuno di noi deve immettere nel tessuto sociale semi di riconciliazione, di perdono e di pace: non dobbiamo costruire muri di rancore, ma realizzare, sempre ed ovunque, ponti di dialogo!

Dobbiamo cioè prenderci cura dell’altro. Non possiamo permettere che la violenza ci paralizzi o che scateni altra violenza. I mali sociali che indeboliscono la nostra società vanno individuati con lucidità, senza paura, e nel contempo vanno stigmatizzati con vigore, affinché siano estirpati in radice con determinazione: è necessaria una forte riscossa etica. Non dobbiamo, quindi, lasciarci prendere da uno sterile  sconforto,  come accade di fronte a un evento nefasto contro il quale non esistono rimedi.

Bisogna reimparare ad “abitare” i luoghi dove si “costruisce” il tessuto dei valori. L’imbarbarimento dei comportamenti in una comunità non è mai frutto del caso o di una fatalità, ma è sempre il risultato di scelte deliberate, di tante omissioni e di numerose superficialità. Un primo passo da fare consiste nel mostrare con i fatti che la diversità non è mai avversità.

Tutti abbiamo il dovere di aiutare le nuove generazioni, prevendendo queste situazioni. Molteplici sono gli ambiti di prevenzione e diversi i campi di azione. Gli ambiti nei quali si deve maggiormente lavorare sulla prevenzione sono la parrocchia, la famiglia, la scuola, lo spazio pubblico e i media.

Un approccio sinergico e strategico tra le istituzioni e le diverse agenzie educative su questi temi, che sono alla base del disagio sociale delle fasce più a rischio della nostra società, garantirà l’efficacia della prevenzione e la cura della vita. E saremo capaci di vivere l’atteggiamento etico fondamentale che la Sacra Scrittura ci ricorda continuamente: l’ospitalità. Non dobbiamo mai dimenticare, ci ricordano i nostri Vescovi a conclusione del messaggio per la Giornata per la Vita, una verità: “Il frutto del Vangelo è la fraternità”. Chiudo queste riflessioni con un testo celebre attribuito a Madre Teresa di Calcutta: “La vita è un’opportunità, coglila”.

La vita è bellezza, ammirala.
La vita è beatitudine, assaporala.
La vita è un sogno, fanne realtà.
La vita è una sfida, affrontala.
La vita è un dovere, compilo.
La vita è un gioco, giocalo.
La vita è preziosa, abbine cura.
La vita è ricchezza, valorizzala.
La vita è amore, vivilo.
La vita è un mistero, scoprilo.
La vita è promessa, adempila.
La vita è tristezza, superala.
La vita è un inno, cantalo.
La vita è una lotta, accettala.
La vita è un’avventura, rischiala.
La vita è la vita, difendila.

                                                    Buona vita a tutti!

+ Ciro Fanelli

Vescovo

42^ GIORNATA PER LA VITA

VEGLIA DIOCESANA DI PREGHIERA

APRITE LE PORTE ALLA VITA

CATTEDRALE S. MARIA ASSUNTA

Melfi, 1 febbraio 2020 ore 19.30

PRESIEDE S.E. IL VESCOVO MONS. CIRO FANELLI

COMUNICATO STAMPA

PONTI DI DIALOGO, NON MURI DI RANCORE!

L’URGENZA DI DEBELLARE IL RANCORE, LA PREPOTENZA E LA VIOLENZA E DI FAVORIRE LA CULTURA DEL DIALOGO E DEL RISPETTO DELLA DIGNITÀ DELLA VITA.

IL VESCOVO DI MELFI-RAPOLLA-VENOSA

COMUNICATO STAMPA

PONTI DI DIALOGO, NON MURI DI RANCORE!

 L’urgenza di debellare il rancore, la prepotenza e la violenza e di favorire la cultura del dialogo e del rispetto della dignità della vita.

Quanto avvenuto nel pomeriggio di ieri, domenica 19 gennaio, a Vaglio, che ha coinvolto alcuni nostri giovani di Rionero in Vulture e di Melfi, e indirettamente le loro famiglie, non ha nulla a che spartire non solo con lo sport e con il tifo, ma nemmeno con l’umanità. Una violenza insensata, probabilmente solo mascherata dalla rivalità sportiva, ha lasciato a terra una giovane vita ed ha ferito altre vite.

Con dolore di padre mi stringo alla famiglia della vittima e dei feriti, ma con responsabilità altrettanto paterna voglio esprimere anche la mia vicinanza a quanti hanno subito violenza dall’una e dall’altra parte; ma, non posso non affermare con forza che è inconcepibile che una dimensione così importante e diffusa per una comunità, come lo sport, debba – ancora una volta –  fare i conti con comportamenti di natura violenta.

Questi tragici eventi paradossalmente ci rivelano  che il nostro contesto sociale è letteralmente assetato e affamato di valori veri, di relazioni autentiche, di riconciliazione e di pace. Infatti, le nostre comunità  –  spesso “lacerate da lotte e discordie” –  anelano comunione.

La comunità cristiana, nell’ora presente, è chiamata ad essere “sale” e “luce” (Cfr. Mt 5, 13-16), portando   – con la testimonianza di una vita riconciliata –  il lievito nuovo della fraternità e del perdono (Cfr. Mt 13, 33). Dobbiamo sentire forte il dovere di costruire ponti di dialogo, non muri di rancore! Solo ripartendo dalla Parola di Dio riusciremo ad uscire dal labirinto dei pregiudizi, delle contrapposizioni, degli odi, dei rancori e delle discordie. Non possiamo negare che spesso questi atteggiamenti rancorosi, che attraversano le nostre comunità e la nostra società,  sono una delle cause che impediscono la crescita sociale e culturale del nostro territorio; questa pericolosa decrescita genera paura,  che quando non la si controlla porta sempre “a costruire muri, prigioni, risentimenti, capri espiatori. A confondere le diversità con l’avversità (Don Luigi Ciotti).

Dobbiamo “fermarci”! Dobbiamo “incontrarci”! Dobbiamo chiederci con schiettezza il “perché” di simili comportamenti. Dobbiamo anche domandarci con coraggio “dove stiamo andando” come Chiesa, Istituzioni, politica, agenzie educative, la scuola, la famiglia, i gruppi sportivi. È necessario che soprattutto quanti hanno responsabilità educative verso le giovani generazioni si impegnino ancora di più per coltivare, anche con la pratica sportiva, una cultura del rispetto, del dialogo, della lealtà, della dignità della vita umana, della pace, come avviene quotidianamente in tanti oratori e in tanti spazi deputati allo sport.

Oggi, come società civile e come comunità ecclesiale, dobbiamo sentire forte la responsabilità di dare risposte concrete e di portare un forte e condiviso messaggio di  riconciliazione e di pace nel cuore di quanti sono feriti dall’odio e dal rancore. Questo è il momento in cui bisogna fare meno parole e più fatti! Non dobbiamo dimenticare però che la rottura con Dio sfocia sempre, in modo drammatico, nella divisione e nell’odio. Alla luce di questa verità possiamo dire che non potrà mai esserci armonia vera nelle relazioni interpersonali, solidarietà autentica nella società, fraternità calda nella comunità ecclesiale e rispetto reale del creato, se il nostro cuore non si apre al vero, al bene, a Dio. Sono ancora attualissime le parole di S. Massimiliano M. Kolbe, il francescano morto martire nel campo di concentramento di  Auschwitz: “Solo l’amore crea. L’odio distrugge chi lo prova e lo fomenta”. Affido a me e ad ogni persona di buona volontà le parole, piene di responsabilità morale e sociale, dette – quasi come un monito – da don Luigi Ciotti: “Occorre che ciascuno di noi apra gli occhi e si assuma con convinzione la sua parte di responsabilità in quanto custode e artefice del bene comune!”.

Museo diocesano Melfi

MOSTRA MARIANA TEMPORANEA

02 FEBBRAIO/25 MARZO 2020

Mostra mariana temporanea

“Tota pulchra”

Museo diocesano Melfi –  02 febbraio/25 marzo 2020

La via dell’Arte sacra accompagna, manifesta e racconta ai credenti di ogni epoca i grandi temi cristiani della Salvezza, particolarmente quelli neotestamentari legati alla figura centrale del Signore Gesù e della sua SS. ma Madre, la sempre Vergine Maria.

La Chiesa fin dalle sue origini ha compreso che l’estetica, categoria spirituale universale, costituisce il linguaggio privilegiato per giungere a Dio, suprema bellezza e armonia assoluta.

Mosso da questi alti fondamenti, il nostro Vescovo, attraverso una Mostra, da allestire nel monumentale Episcopio /Museo, vuole offrire in visione ai fedeli, e non solo ad essi, i tesori artistici custoditi – spesso nascosti – nelle nostre chiese e luoghi ecclesiastici.

La Mostra, necessariamente tematizzata, vuole esaltare la figura della Madonna, prima credente, che ha ispirato i maggiori Artisti dell’umanità.

Il Vescovo, per mezzo dell’Ufficio diocesano Beni culturali, si rivolge fiducioso a tutti i soggetti ecclesiastici interessati perché, nel rispetto delle vigenti norme canoniche e statuali, si possa realizzare la Mostra ponendo a disposizione le opere pittoriche o scultoree afferenti il tema dell’Immacolata Concezione e dell’Annunciazione.

Ove la cosa si rendesse difficile per la delicatezza dei manufatti o per altre ragioni o difficoltà, tra cui il trasporto, i Responsabili dei citati beni possono comunque partecipare alla Mostra mediante riproduzioni fotografiche di buona definizione dei manufatti.

I beni artistici da prestare, previa documentazione liberatoria, dovranno pervenire in Episcopio per l’allestimento entro il giorno 25 gennaio 2020. Vi resteranno fino al 25 marzo 2020 incluso. La Curia ed il Museo diocesano sono a disposizione per qualunque richiesta relativa alla fattispecie.

La natura catechetico/culturale della Mostra certamente costituirà una opportunità di supporto didattico e di crescita teologica delle nostre Comunità parrocchiali.

                                                                           Mons. Ciro Guerra, delegato dioc. BB.CC.EE.