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I LUNEDI’ DELLA BIBBIA

Lungo la strada provinciale, ex SS.381, al km.10,750 nel territorio di San Fele, in località Difesa, si trova una casa cantoniera ora divenuta luogo monastico con annessa Cappella dedicata al San Sanvatore.

Il luogo, ai bordi della strada, offre l’occasione per una sosta a chiunque passi e cerchi un momento di pausa e di silenzio ove riposare la mente, lo spirito.

Ciò che maggiormente colpisce il visitatore, non è tanto la semplicità dell’Oratorio quanto il bel Volto di Cristo (affresco che si rifà ad uno russo del XIII sec.) che, unitamente a Gesù nel tabernacolo, accoglie chiunque vi entri e pare dica a ciascuno: Vieni in disparte, in un luogo solitario e riposati un pò.

Infatti la Cappella si è caratterizzata come luogo dell’incontro personale con Dio dove l’agire dello Spirito è sigillato dalla solitudine dell’incontro tra chi cerca e Chi si fa trovare, tra chi è nel bisogno e Chi si fa Dono, tra il visitatore e il Signore: tra la miseria e la Misericordia.

E’ un luogo di slenzio e di pace.

La Cappella rimane aperta dalle 7 del mattino alle 21 della sera.

Sono tre i momenti nell’arco della giornata per una preghiera insieme:

ore 7 LODI (Evangelo)

ore 12 MEDIA (Apostolo)

ore 18 VESPRI (Antico Testamento)

(Durante i tre momenti di preghiera viene praticata la lettura continua della Bibbia secondo lo schema esposto). A partire dal primo Lunedì di Avvento 2010 fino al Lunedì della Settimana Santa 2011, ogni settimana alle ore 18 avranno luogo i “Lunedì della Bibbia”. Il percorso biblico, il cui tema è “Gesù di Nazareth secondo Marco”, avrà termine a Gerusalemme in Terra Santa. (Il pellegrinaggio è riservato unicamente a coloro che frequentano gli incontri biblici. Tel. 0976.98180).

A tutti un ben venuto, nel Signore

fr.E.R.

 

GIOVANI E LAVORO: IL MESTIERE DI RISCHIARE


Giovedì  16 settembre si è tenuto a Rionero in Vulture presso la Casa della Gioventù il forum diocesano ‘Giovani e lavoro: il mestiere di rischiare’. La comunità ecclesiale, il Progetto Policoro, il Vescovo si sono messi  in ascolto dei giovani che hanno sempre più difficoltà a farsi strada nel mondo del lavoro.
I giovani, scoraggiati, vedono diminuire le probabilità di entrare nel mercato del lavoro andando incontro a tutte le difficoltà e incertezze che ne conseguono: prolungamento infinito dell’adolescenza, impossibilità di uscire dalla casa dei genitori e di crearsi una famiglia propria, insoddisfazione personale. Queste sono le problematiche emerse durante il dibattito nel quale si sono confrontati giovani diplomati e laureati della diocesi, i quali ‘ pur incontrando innumerevoli ostacoli alla loro realizzazione nonostante l’impegno e gli ottimi risultati in termini di formazione ‘ hanno mostrato comunque voglia di spendere i propri talenti sul territorio che li ha visti nascere: la Basilicata.
A loro il vescovo e il Progetto Policoro hanno assicurato un accompagnamento e un sostegno costante nelle scelte di vita. La Chiesa ‘ come una madre ‘ si fa compagna dei giovani nel cammino difficile della ricerca di una propria collocazione nel mondo del lavoro. Uscire dalla solitudine è il primo passo per non perdere l’entusiasmo e la voglia di ‘fare’ e di rischiare  che sono propri dei giovani.
Il forum sarà seguito da altri incontri itineranti di approfondimento e discussione delle tematiche del lavoro.
Lucia Lovaglio

San Giustino De Jacobis: la sfida della missione oggi


La nostra comunità diocesana, si è ritrovata a Materdomini sabato 11 settembre, per l’ormai tradizionale assemblea diocesana. E’ stato un incontro straordinario e ricco di spunti. Al centro dell’assemblea, dunque, la figura di santità di San Giustino. Per la nostra diocesi questo è un anno particolare: il  vescovo, Padre Gianfranco, ha voluto che fosse dedicato a San Giustino De Jacobis, un Santo missionario della famiglia di San Vincenzo De Paoli, nato a San Fele. Durante l’omelia della sua canonizzazione, avvenuta il 26 ottobre 1975, papa Paolo VI disse:  ‘ San Giustino ha un solo torto: quello di essere poco conosciuto.’ Per riparare a quel torto, desideriamo che egli venga amato e conosciuto dalla nostra comunità. Dopo la preghiera iniziale e il saluto del vescovo, Padre Luigi Mezzadri c.m. ci ha introdotto in questo lungo viaggio di (ri)scoperta della figura del Santo. Il nome di Giustino, la sua fama di apostolo e di padre è legata ormai alla terra che egli ha adottato come seconda patria quando partì per evangelizzarla: Abissinia, una terra cha l’ha ricambiato con un amore grande, vivo ancora ai nostri giorni. L’amore per i fratelli più poveri, l’umiltà della conversazione, la generosità del sacrificio sono le sue caratteristiche fondamentali. I tratti essenziali della vita e dell’opera di Giustino ci hanno dato anche misura della loro attualità. Innanzitutto ci ha fatto comprendere meglio che cosa significa essere Missionari”
Bisogna rifuggire dal rischio di intendere la missione come una cosa per eroi: ognuno, nel proprio piccolo, può muoversi all’incontro con l’altro. Il punto di partenza è l’ascolto per capire ciò di cui l’altro ha bisogno, cogliere i suoi aneliti più profondi ed autentici.   Ogni missionario è come se prestasse la sua voce, il suo cuore, le sue mani e piedi alla comunità per portare a tutti l’amore di Cristo e il Vangelo della carità vissuto nella Chiesa.
L’eredità che Giustino ci ha lasciato è ricca di esempi e di ispirazioni: e sterile sarebbe la nostra acclamazione a lui, se non fosse accompagnata dal desiderio di continuare la sua opera. I  coniugi Claudio e Ursula Bachetti di  Ascoli Piceno, che  hanno fatto esperienza missionaria per sei anni in Mozambico, ci hanno dato la possibilità, con la loro testimonianza,  di riscoprire la bellezza di una vita radicata nel Vangelo. Persone semplici, persone comuni che hanno scelto di condividere un pezzo della loro vita con persone meno fortunate. Solo ritrovandoci nelle fondamenta della fede, possiamo rilanciare la nostra presenza nel mondo. Nel pomeriggio i gruppi di lavoro. Il gruppo come strumento formativo ci ha dato la possibilità di relazionarci, di condividere esperienze e riflessioni ma anche attraverso l’esperienza narrata e testimoniata di ciascuno, ci siamo impegnati a realizzare progetti comuni e condivisi. La Santa Messa nel Santuario ha concluso la nostra giornata. Non resta che metterci in cammino sulle orme di San Giustino. Buon Viaggio!!!!!!!
I Santi si onorano con l’imitazione: capire il loro valore e riviverlo nei nostri tempi è la dimostrazione concreta che la loro figura non è morta’
Marianna PICCOLELLA