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CONFERENZA EPISCOPALE DI BASILICATA

Comunicato Stampa del 10 giugno 2021

In data 9-10 giugno 2021 si è riunita la Conferenza Episcopale di Basilicata presso la sede propria di Potenza. Intensi i lavori di confronto e consultazione, specialmente la riflessione sulle sei diocesi di Basilicata in base alle nuove indicazioni della Santa Sede per le nuove configurazioni ecclesiastiche in Italia, la riflessione sul futuro degli studi teologici in Basilicata, un approfondimento sule prossime iniziative del Centro Bioetico Lucano, il programma dell’Ufficio Regionale di Pastorale Familiare per l’anno “amoris laetitia”, il Congresso Eucaristico Nazionale a Matera nel settembre 2022, il cammino sinodale della Chiesa italiana, il trentennio dalla visita del papa San Giovanni Paolo in Basilicata, la situazione preoccupante circa le difficoltà delle comunità terapeutiche per le dipendenze patologiche sul territorio, il coinvolgimento giovanile e comunitario per la ripartenza dei pellegrinaggi e iniziative connesse, l’attività delle comunità diocesane nel campo dell’ecumenismo e del dialogo interreligioso.

POLO INDUSTRIALE MELFI

COMUNICATO DEI VESCOVI LUCANI

I Vescovi delle Chiese di Basilicata, attraverso la Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, intendono manifestare la loro vicinanza a tutti i dipendenti del polo industriale di Melfi, che soffrono per le recenti notizie circa i tagli di una linea produttiva e, di conseguenza, tagli dell’occupazione per migliaia di lavoratrici e lavoratori.

Un’economia che fa vivere e non uccide, include e non esclude, umanizza e non disumanizza” (Papa Francesco, «Videomessaggio ai partecipanti all’incontro “The Economy of Francesco – I giovani, un patto, il futuro”», 21 novembre 2020) è l’economia necessaria per lo sviluppo della nostra terra di Basilicata.

Auspichiamo un ripensamento da parte dei vertici di Stellantis.

Un’ideologia economica che ha posto al centro del nostro vivere sociale la competizione di tutti contro tutti non determina il bene della persona umana.

“L’inequità è la radice dei mali sociali” (Papa Francesco, Evangelii Gaudium, 202).

Contro l’inequità si può agire efficacemente mantenendo le migliori condizioni di occupabilità, là dove sono stati effettuati importanti investimenti economici e formativi per le lavoratrici e i lavoratori dell’indotto industriale di Melfi negli ultimi decenni. Tali investimenti hanno creato storie personali e collettive di cui noi tutti siamo testimoni. Sono investimenti che hanno destato il senso del riscatto individuale e collettivo, il quale tanta influenza positiva ha avuto sulla Basilicata. Sono investimenti che hanno determinato vocazioni professionali e scelte di miglioramento individuali e collettive che non possono essere tranciate da scelte che non sanno coniugare il bene della persona con le libertà di iniziativa privata.

Al centro del vivere sociale, ovunque, anche in Basilicata, non si deve porre la concorrenza, ma la solidarietà, la fedeltà agli impegni assunti con i lavoratori insieme all’iniziativa privata. Questa è la via maestra che anche la nostra Costituzione indica: senza tale bilanciamento tra dignità umana e mercato nessuna istituzione imprenditoriale ha successo. Se qualcosa si rompe da un lato, dall’altro si distrugge più di quanto si possa ipotizzare.

“La realtà è più importante dell’idea”, scrive Papa Francesco nella Evangelii Gaudium (EG 231-233). Uno dei maggiori problemi dell’economia globale è che si basa su modelli che ignorano la realtà materiale.

Qui, nella nostra terra lucana, la realtà determinata dagli investimenti industriali nel settore automobilistico è visibile a tutti: si tratta di tutto ciò che incide su famiglie, persone, giovani, anziani, lavoratrici, lavoratori, redditi, formazione, visione del futuro e speranza.

Non si facciano scelte solo per interesse. Si abbia il coraggio di guardare lontano e di credere nel rinnovamento che costruisce un futuro migliore per tutti.

21 aprile 2021

CONFERENZA EPISCOPALE DI BASILICATA

COMUNICATO STAMPA DEL 12 APRILE 2021

I Vescovi di Basilicata si sono riuniti in sessione ordinaria del tempo pasquale il 12 aprile 2021, presso la propria sede di Potenza. Hanno esaminato, insieme ai rispettivi responsabili, i seguenti punti. Per il Seminario Maggiore di Potenza, in occasione della festa di Cristo buon Pastore, è stato approvato il programma con interventi di alcuni esponenti ecclesiali eminenti e competenti nel settore, nel contesto del 30° anniversario di fondazione. Anche per il trentesimo anniversario della visita ufficiale di S. Giovanni Paolo II alla Basilicata è stato programmato un solenne appuntamento per ottobre prossimo, in occasione della memoria liturgica del Papa santo. Anche l’Anno della Famiglia e di S. Giuseppe sarà vissuto con molteplici itinerari e proposte in Regione e nelle Diocesi, specialmente con il percorso formativo, a cura della Commissione regionale di pastorale familiare, sulla Esortazione Apostolica Amoris laetitia, a cinque anni dalla sua emanazione. La prossima Settimana Sociale a Taranto, dopo percorsi di preparazione, tramite i rappresentanti designati, vedrà anche l’apporto delle Diocesi lucane con ricerche sul campo e linee operative, contenute in dossier e studi. In base alla recente Istruzione e alle indicazioni della Congregazione per l’Educazione Cattolica, è stato affrontato anche il prospetto del nuovo assetto in Basilicata per l’Istituto Teologico e per l’Istituto Superiore di Scienze Religiose. E’ stata decisa anche l’istituzione di una Commissione ufficiale, interdiocesana, qualificata e sollecita, per studiare e proporre ipotesi di lavoro su possibili ed eventuali innovazioni sulla configurazione amministrativa delle Diocesi di Basilicata.

SAN GIUSTINO DE JACOBIS

PROTETTORE DEI LUCANI NEL MONDO

La commissione missionaria regionale, con grande gioia accoglie la decisione della  Conferenza Episcopale di Basilicata di elevare San Giustino de Jacobis a “protettore dei lucani nel mondo”.
Il progetto, sottoposto all’attenzione dei vescovi della Basilicata lo scorso Giugno dal Vescovo Sua  Ecc.za Rev.ma Mons. Ciro Fanelli ,vescovo della diocesi di Melfi -Rapolla-Venosa e dal parroco di San Fele, Don Michele Del Cogliano, ha visto l’approvazione della fase finale del progetto che  richiama la missionarietà della chiesa  nella figura di un santo, San Giustino De Jacobis, nostro conterraneo, nativo di San Fele. Un santo anticipatore di  tutto ciò che sarebbe stato alla base delle odierne tematiche quali intercultura, ecumenismo e mediazione culturale facendosi semplicemente promotore dell’amore di Cristo.
Il  progetto ha  preso  vita per  sensibilizzare le nuove generazioni al rispetto delle culture diverse dalla propria, allo sviluppo del senso civico, alla tolleranza, all’accoglienza e soprattutto alla promozione del bene comune.
Tutti questi valori sono la sintesi dell’amore che genera persone nuove e coraggiose, pronte a varcare i confini dell’egoismo.
Già la diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa aveva dato vita a molteplici iniziative per far conoscere la figura del Santo:
-concorsi letterari rivolte alle scuole;
-benedizione della statua da parte di Papa Francesco  nell’Ottobre del 2019 nella cui occasione Papa Francesco aveva donato ai sanfelesi  parole di incoraggiamento nel saper  essere   “generosi annunciatori del Vangelo”;
-donazione di una lampada da tenere accesa in tutte le parrocchie della diocesi;
-borsa di studio sulla ricerca della figura di San Giustino in collaborazione con il comune di San Fele e l’Università di Basilicata;
-accoglienza della reliquia del Santo, conservata nella cappella dei Vergini a Napoli, presso la chiesa madre di San Fele per la durata di un mese;
-commemorazione della nascita di San Giustino a livello diocesano il 9 Ottobre a San Fele con la partecipazione di tutta la regione ecclesiastica della Basilicata, del vescovo metropolita Mons. Ligorio e del presidente del consiglio di Basilicata, Dott. Carmine Cicala, con il quale si intraprendeva un percorso fatto di dialogo con le istituzioni in vista del bene comune.
Nell’occasione il parroco ha rivolto l’invito ai Vescovi nel  voler far conoscere il santo in tutta la regione ecclesiastica come patrimonio di amore e spiritualità con queste parole:
“Come il santo ha varcato i confini del suo paese natìo, San Fele, cosi noi  abbiamo pensato  di dare concretezza alla chiesa in uscita che, come ha ricordato Giovanni Paolo II nel messaggio per la giornata Missionaria mondiale nel lontano 1981 -La vitalità di una Chiesa si misura dal suo dinamismo missionario. La missione fa vivere la maturità della fede e la pienezza della cattolicità. Dove essa manca o è debole, si ha una Chiesa incompleta o malata-”
Un modello, dunque, non solo per le nuove generazioni ma anche per i lucani nel mondo che, pur avendo lasciato la propria terra, vivono ancora forte il legame con le origini.
San Giustino de Jacobis ci insegna che l’uomo può essere cittadino del mondo.
Da qui la proposta alla Conferenza episcopale di Basilicata nel promuovere, come  patrimonio culturale immateriale della Basilicata, la figura del Santo Lucano  compatrono della Basilicata insieme con  San Gerardo Maiella  istituzionalizzando, a  San Fele, la giornata di “San Giustino De Jacobis – protettore degli emigranti e in particolare dei lucani nel mondo” –  affinché intorno a questa figura possano incontrarsi e riconoscersi tutti i migranti, in segno di unità e di appartenenza  esplicitando il concetto “il mondo casa di tutti”.
Il tutto sarebbe alla base della   promozione e  valorizzazione   del territorio come sviluppo della cultura turistica e dell’accoglienza in quanto San Giustino incarna il tema missionario di questo nuovo anno “tessitori di fraternità”. Il progetto viene sostenuto anche dalle associazioni dei lucani nel mondo che collaborano attivamente alla diffusione del messaggio di San Giustino de Jacobis.
E’ previsto inoltre  la creazione di un ponte di solidarietà con l’Etiopia, terra in cui San Giustino si è fermato per evangelizzare, dando vita a un’opera di carità che porterà il nome del Santo lucano, in maniera tale da concretizzare l’amore per i fratelli mettendosi al servizio dei più deboli.
La diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa nella persona del Vescovo Mons. Ciro Fanelli e nella persona del parroco di San Fele Don Michele Del Cogliano, ringrazia vivamente i vescovi lucani per la sensibilità dimostrata e soprattutto per la comunione che porta ad essere un corpo solo in Cristo.

Commissione Missionaria Regionale CEB

 

CONFERENZA EPISCOPALE DI BASILICATA

COMUNICATO STAMPA

I Vescovi delle sei Diocesi Lucane si sono incontrati il giorno 01 febbraio 2021 presso la sede CEB a Potenza. Intensa sessione di lavoro nella quale i presuli hanno riflettuto sulla Celebrazione dei Sacramenti in tempo di pandemia, assicurando ancora una volta la loro vicinanza a quanti sono colpiti dalla sofferenza.
Si è, altresì, fatta una riflessione sull’attuale situazione delle Diocesi nella nostra regione Basilicata, dove tante comunità vedono, man mano, diminuire il numero dei propri abitanti, e in quale modo si può continuare ad offrire un’attenta cura pastorale al popolo di Dio, che risponda sempre meglio alla compagine che si prospetta davanti a tutti noi.
Per quanto riguarda l’Istituto Teologico di Basilicata, si è fatta una riflessione sull’attuazione delle recenti indicazioni della Congregazione per l’Educazione Cattolica che rivaluta il valore dei centri teologici (Istituto Teologico e Istituto di Scienze Religiose).
È stata presentata la relazione annuale del Tribunale Ecclesiastico di Basilicata sulle attività processuale dello stesso nel 2020, e sul prezioso servizio pastorale che svolge a favore delle chiese di Basilicata.
I Vescovi hanno esaminato ed accolto la proposta della Federazione Associazioni Lucane in Svizzera nell’indicare la figura di San Giustino De Jacobis quale speciale protettore dei lucani nel mondo.

Uffucio Comunicazioni Sociali Basilicata

Conferenza Episcopale di Basilicata

Comunicato del 17 dicembre 2020

Il 16 dicembre 2020, presso la propria sede in viale Marconi, Potenza, ha avuto luogo la sessione della Conferenza Episcopale di Basilicata. Ampio confronto è stato dedicato alla situazione attuale della pandemia in Basilicata e le conseguenze a livello di catechesi, liturgia, carità e pastorale nelle Diocesi e nelle parrocchie, senza dimenticare i problemi sociali, familiari e sanitari che tale disagio comporta. A tal proposito I vescovi lucani desiderano inviare una lettera a tutti i fedeli della Regione, che possa essere di incoraggiamento e di fiducia, nonché di sincera vicinanza ai sofferenti, alle famiglie provate, agli operatori sanitari, ai responsabili delle istituzioni. Tra i vari argomenti, rilevante è stata la riflessione sulla recente Istruzione della Congregazione per l’Educazione Cattolica sulle norme riguardanti gli Istituti Teologici: il Documento apre nuove e interessanti prospettive per l’assetto di questi studi della nostra Regione Ecclesiastica. I settori regionali di pastorale giovanile e di turismo, tempo libero e sport hanno presentato alla CEB, come inizio alla preparazione al Giubileo del 2025, il progetto della promozione di Cammini o “Percorsi lucani di fede”, già per i prossimi due anni, in riferimento anche al Congresso Eucaristico Nazionale e alla Giornata Mondiale della Gioventù. Infine per la notte di Natale 2020 i Vescovi, oltre alle Celebrazioni liturgiche, che hanno la principale importanza, negli orari consoni alle restrizioni sanitarie, propongono, per la mezzanotte, il suono a festa delle campane, lumini accesi alle finestre e una significativa liturgia nella famiglia, chiesa domestica, al gesto devoto di porre la statuetta di Gesù Bambino nel presepe.

A QUANTI SONO PROVATI DALLA PANDEMIA

LETTERA DELLA CONFERENZA EPISCOPALE DI BASILICATA

Carissimi,
ciò che avremmo voluto fosse soltanto un triste ricordo, si è ripresentato seminando paura, morte, impotenza. I contagi a causa del Coronavirus non stanno risparmiando nessuno: da Nord a Sud continuano ad aumentare in modo esponenziale.
Come Vescovi di Basilicata sentiamo il bisogno di rivolgere anzitutto un pensiero di vicinanza nella preghiera e di ammirazione a tutti gli infermi per come stanno vivendo questa prova. Anche se immediatamente ci sfugge il senso di questo momento di dolore e di
fatica, la nostra fede ci attesta che “tutto concorre al bene per coloro che amano Dio” (Rm 8,28). Cristo Signore, Pastore delle nostre anime e Medico Celeste, non farà mancare a nessuno la speranza che viene da lui, egli che è in grado di “compatire le nostre infermità,
essendo stato lui stesso provato in ogni cosa, a somiglianza di noi” (Eb 4,15).
A voi medici, infermieri, operatori sanitari, farmacisti esprimiamo la nostra gratitudine e la nostra vicinanza. La testimonianza generosa di dedizione che state offrendo è sotto gli occhi di tutti. Molti vostri colleghi hanno sacrificato la vita esponendosi in prima persona.
Siete voi che, attraverso la vostra competenza e la vostra dedizione, assicurate ai nostri ammalati la delicatezza di una prossimità, di una parola buona, di un conforto. Soprattutto in questo momento, voi siete il segno di come le motivazioni, la forza interiore, il non
passare oltre siano alleati fondamentali per la guarigione. Il servizio che voi rendete, se in prima istanza è a vantaggio della salute delle persone, dall’altra alimenta e sostiene la speranza delle famiglie e promuove il bene della nostra amata Regione in un frangente così
delicato e incerto.
Qui si colloca anche la fede di tanti di voi come degli stessi ammalati: essa dà ragioni di vita, sostiene nel dolore e accompagna verso la morte, nella certezza che nulla di quanto fatto di bene andrà perduto.
Il santo medico Giuseppe Moscati scriveva ad un suo collega dottore: “ricordatevi che, seguendo la medicina, vi siete assunto la responsabilità di una sublime missione?”. Di quale missione si tratta? “Il dolore va trattato non come un guizzo o una contrazione muscolare, ma come il grido di un’anima, d’un fratello, a cui un altro fratello, il medico, accorre, con l’ardenza dell’amore, la carità”. Il dolore fisico cela un grido dell’anima, la domanda di salute palesa una richiesta di salvezza. “Gli ammalati sono le figure di Gesù Cristo”, diceva
ancora Moscati, e “negli ospedali la missione delle suore, dei medici, degli infermieri è di collaborare a questa infinita misericordia, aiutando, perdonando, sacrificandosi”.
Il nostro pensiero non può non andare alle famiglie che vivono col fiato sospeso la situazione dei propri cari ricoverati negli ospedali o ospiti presso le nostre RSA. Pensiamo a voi che non potete assicurare l’affetto della vicinanza a chi è in un letto di dolore o è costretto a vivere in isolamento. Pensiamo a chi è in attesa di un tampone e non sa in che modo potrà immaginare il suo futuro immediato e quello più remoto.
In questo momento, il nostro sguardo di pastori non può non andare a quanti sono costretti a subire una limitazione del proprio diritto a lavorare pur di salvaguardare il bene più grande della salute di tutti.
Come non pensare ai bambini, ai ragazzi e ai giovani che vedono mortificata la loro possibilità di portare avanti gli impegni scolastici a motivo dei casi di positività che si registrano in una classe o in un intero istituto?
Come non raggiungere con il nostro ricordo affettuoso chi vive quest’ora così preoccupante nelle case circondariali presenti sul nostro territorio lucano?
Il nostro pensiero abbraccia tutte le istituzioni civili e militari che hanno il gravoso compito di discernere il bene per tutto e di far rispettare quanto concordato.
Non possiamo non ricordare l’impegno profuso con generosa dedizione dai tanti sacerdoti delle nostre comunità parrocchiali che si sono fatti carico di assicurare la propria presenza in tante situazioni assicurando non soltanto il conforto che deriva dalla fede ma anche il sostegno che deriva dalla carità.
Un grazie sincero ai tanti volontari che nei nostri Centri d’ascolto, nelle Caritas diocesane e parrocchiali non hanno fatto mancare la loro disponibilità perché tanti potessero essere accolti e sostenuti in un momento così faticoso.
A tutti assicuriamo il nostro affetto e la nostra preghiera perché possiate sempre sentirvi accompagnati e incoraggiati dai vostri pastori che seguono con apprensione l’evolvere della situazione sanitaria.
“Noi, però, non siamo come quegli altri che non hanno speranza” (1Ts 4,13). Ci conforta la Parola della Scrittura. La nostra speranza non deriva da una generica fede nella vita ma da una vita nella fede. Il nostro compito, parafrasando le parole di Giorgio La Pira, è quello di
essere “debitori della speranza” gli uni per gli altri.
A tutti la nostra paterna benedizione e il nostro incoraggiamento a perseverare nel bene.
Potenza, 9 novembre 2020

I Vostri Vescovi

indulgenza plenaria

PENITENZIERIA APOSTOLICA

DECRETO

Questo anno, nelle attuali contingenze dovute alla pandemia da
“covid-19”, le Indulgenze plenarie per i fedeli defunti saranno prorogate
per tutto il mese di Novembre, con adeguamento
delle opere e delle condizioni a garantire l’incolumità dei fedeli.

 

Traduzione in lingua italiana

Sono pervenute a questa Penitenzieria Apostolica non poche suppliche di Sacri Pastori i quali chiedevano che quest’anno, a causa dell’epidemia da “covid-19”, venissero commutate le pie opere per conseguire le Indulgenze plenarie applicabili alle anime del Purgatorio, a norma del Manuale delle Indulgenze (conc. 29, § 1).
Per questo motivo la Penitenzieria Apostolica, su speciale mandato di Sua Santità Papa Francesco, ben volentieri stabilisce e decide che quest’anno, per evitare assembramenti laddove fossero proibiti:

  1. l’Indulgenza plenaria per quanti visitino un cimitero e preghino per i defunti anche soltanto mentalmente, stabilita di norma solo nei singoli giorni dal 1° all’8 novembre, può essere trasferita ad altri giorni dello stesso mese fino al suo termine. Tali giorni, liberamente scelti dai singoli fedeli, potranno anche essere tra loro disgiunti;
  2. l’Indulgenza plenaria del 2 novembre, stabilita in occasione della Commemorazione di tutti i fedeli defunti per quanti piamente visitino una chiesa o un oratorio e lì recitino il “Padre Nostro” e il “Credo”, può essere trasferita non solo alla domenica precedente o seguente o al giorno della solennità di Tutti i Santi, ma anche ad un altro giorno del mese di novembre, a libera scelta dei singoli fedeli.

Gli anziani, i malati e tutti coloro che per gravi motivi non possono uscire di casa, ad esempio a causa di restrizioni imposte dall’autorità competente per il tempo di pandemia, onde evitare che numerosi fedeli si affollino nei luoghi sacri, potranno conseguire l’Indulgenza plenaria purché, unendosi spiritualmente a tutti gli altri fedeli, distaccati completamente dal peccato e con l’intenzione di ottemperare appena possibile alle tre consuete condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre), davanti a un’immagine di Gesù o della Beata Vergine Maria, recitino pie orazioni per i defunti, ad esempio le Lodi e i Vespri dell’Ufficio dei Defunti, il Rosario Mariano, la Coroncina della Divina Misericordia, altre preghiere per i defunti più care ai fedeli, o si intrattengano nella lettura meditata di uno dei brani evangelici proposti dalla liturgia dei defunti, o compiano un’opera di misericordia offrendo a Dio i dolori e i disagi della propria vita.
Per un più agevole conseguimento della grazia divina attraverso la carità pastorale, questa Penitenzieria prega vivamente che tutti i sacerdoti provvisti delle opportune facoltà, si offrano con particolare generosità alla celebrazione del sacramento della Penitenza e amministrino la Santa Comunione agli infermi.
Tuttavia, per quanto riguarda le condizioni spirituali per conseguire pienamente l’Indulgenza, si ricorda di ricorrere alle indicazioni già emanate nella nota “Circa il Sacramento della Penitenza nell’attuale situazione di pandemia”, emessa da questa Penitenzieria Apostolica il 19 marzo 2020.
Infine, poiché le anime del Purgatorio vengono aiutate dai suffragi dei fedeli e specialmente con il sacrificio dell’Altare a Dio gradito (cfr. Conc. Tr. Sess. XXV, decr. De Purgatorio), tutti i sacerdoti sono vivamente invitati a celebrare tre volte la Santa Messa il giorno della Commemorazione di tutti i fedeli defunti, a norma della Costituzione Apostolica “Incruentum Altaris”, emessa da Papa Benedetto XV, di venerata memoria, il 10 agosto 1915.

Il presente Decreto è valido per tutto il mese di novembre. Nonostante qualsiasi disposizione contraria.

Dato in Roma, dalla sede della Penitenzieria Apostolica, il 22 ottobre 2020, memoria di San Giovanni Paolo II.

Maurus Card. Piacenza
Paenitentiarius Maior

Christophorus Nykiel
Regens

CONFERENZA EPISCOPALE DI BASILICATA

COMUNICATO STAMPA

Il 28 settembre 2020, nei locali propri di Potenza, si è riunita la Conferenza Episcopale di Basilicata. Dopo l’analisi dei punti trattati dal recente Consiglio Permanente della CEI, a cui partecipa il Metropolita, ampio confronto è stato riservato al Seminario Maggiore e all’Anno Propedeutico dei giovani lucani che quest’anno si apprestano a iniziare o a continuare il cammino vocazionale. Anche la ripresa dell’anno accademico dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose della Regione ha avuto l’attenzione dell’Episcopato lucano. I Vescovi poi hanno preso in considerazione il Tribunale Ecclesiastico Regionale, che svolge il suo prezioso ruolo già da quattro anni, e hanno precisato la composizione e la finalità della Commissione Regionale per la tutela dei minori e degli adulti vulnerabili. E’ stata incoraggiata la ripresa delle attività della Commissione Regionale per la pastorale della famiglia, in collaborazione con il servizio per la pastorale dei giovani e dell’ambito vocazionale. Trattando l’importanza della missione dei fedeli laici, in particolare è stato approfondito il ruolo degli assistenti sacerdoti per l’Azione Cattolica. Per la promozione e la formazione dei giovani lucani, specie in questo periodo preoccupante di pandemia, la CEB ha accolto e approvato le interessanti iniziative dell’Agesci e del CSI Basilicata. Non è mancato lo sguardo speciale al mondo della sanità con il progetto di riqualificazione assistenziale del polo specialistico “don Gnocchi” di Tricarico, e relativamente anche quello di Acerenza. Infine il discorso liturgico si è concentrato sulla pubblicazione del nuovo Messale Romano, dichiarato già utilizzabile a livello rituale dalla prima domenica di Avvento 2020 per la Basilicata, obbligatorio da Pasqua 2021 in tutta Italia.

d. Giuseppe ABBATE
Incaricato CEB Comunicazioni Sociali