Monthly Archives: Aprile 2023

GIORNATA DIOCESANA DEI MINISTRANTI

Martedì 25 Aprile 2023 - Lavello, Parrocchia Sacro Cuore

Nella programmazione dell’Ufficio diocesano per la Pastorale delle Vocazioni ritorna, secondo il programma illustrato nella locandina, l’appuntamento della Giornata diocesana dei ministranti che si terrà martedì 25 Aprile 2023 presso la parrocchia Sacro Cuore di Lavello

Riapertura del Museo Episcopale di Venosa (MEV)

Aperto sabato e domenica

Museo Episcopale Venosa

Il museo episcopale è ubicato nel comune di Venosa in largo Vescovado accanto alla Concattedrale dedicata a Sant’Andrea Apostolo; a circa cinquanta metri si trova la casa del Poeta Quinto Orazio Flacco .

Formazione permanente del clero e degli operatori pastorali della diocesi di Melfi - Rapolla - Venosa - venerdì 14 aprile ore 19:00

“GENERARE ALLA FEDE OGGI” – CAMMINO SINODALE

Incontro formativo con il prof. don Francesco Nigro, docente di Teologia Dogmatica

La Diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa, il 14 aprile 2023, con l’incontro “Generare alla fede oggi” affidato al prof. Don Francesco Nigro, docente di teologia dogmatica presso la Facoltà Teologica Pugliese, conclude il percorso formativo di quest’anno pastorale incentrato sul tema “Abitare insieme la città da discepoli del Risorto”.

La prospettiva della “generatività”, su cui riflette la Chiesa melfitana a conclusione del triennio pastorale dedicato alla riscoperta del significato e del valore del Battesimo, è un contributo importante per ripensare al “come” diventare cristiani oggi.

Attraverso la formazione degli operatori pastorali la Diocesi desidera incamminarsi progressivamente verso una Chiesa che non sia “un’organizzazione burocratica, ma una storia d’amore” (Papa Francesco), passando da una “pastorale organizzativa” ad una di “generazione”.

L’incontro con il Prof. Nigro si colloca in continuità soprattutto con altri due momenti formativi affidati al prof. Don Francesco Zaccaria, il primo, nel mese di ottobre, “L’annuncio del Vangelo nella città plurale” e il secondo, nel mese di marzo, “L’accompagnamento nella fede degli adulti”.

Il percorso diocesano di quest’anno si è arricchito anche grazie al confronto con il Presidente Nazionale dell’Azione Cattolica, prof. Giuseppe Notarstefano, sul tema della formazione degli adulti.

Il cammino sinodale ha attinto da questo percorso formativo motivazioni e metodo per aprirsi ad un ascolto diocesano attento ai diversi ambiti di vita, secondo la modalità dei “cantieri sinodali”, dedicandovi una domenica al mese.

Il Vescovo, Mons. Ciro Fanelli, ha nel corso dell’anno ha incontrato in ogni Parrocchia gli organismi di partecipazione neo-costituiti in vista della Visita Pastorale, che sarà avviata in Diocesi con il prossimo anno pastorale come un “pellegrinaggio” per ravvivare nelle singole comunità la gioia di essere Chiesa e per sperimentare lo stile di Gesù caratterizzato da autenticità, ospitalità, empatia aprendosi al dono di sé per il bene comune.

La Diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa, in cammino verso la Visita Pastorale, si prepara ad avviare il prossimo triennio incentrandolo sull’Eucaristia, che sarà anche il tema del Convegno Ecclesiale Diocesano di giugno: “Nell’Eucaristia nasce e rinasce la Chiesa”.

Messa Crismale 2023

SALUTO DEL VICARIO GENERALE AL VESCOVO

Gratitudine e Comunione

Messa Crismale

Indirizzo di saluto del Vicario Generale al Vescovo

5 aprile 2023

 

Eccellenza,
La Messa crismale è sempre l’occasione per dirvi la nostra riconoscenza per il ministro episcopale che esercitate con premurosa sollecitudine a vantaggio della nostra Chiesa diocesana e di ciascuno di noi, occasione per rinnovare il legame dell’intero presbiterio con il proprio Pastore e per innervare di nuovo entusiasmo evangelico la vita di ciascun fedele delle nostre comunità.

Eleviamo lode a Dio per i doni che elargisce in questa porzione del Popolo di Dio e per la storia che in esso si realizza, per la bella espressione ecclesiale di quanti oggi convenuti: i Presbiteri (ricordiamo quanti tra essi sono impossibilitati per motivi di salute e quanti operano fuori della nostra Diocesi, preghiamo per quanti in questo anno hanno concluso la loro esistenza terrena), i Diaconi, i Religiosi e le Religiose, i seminaristi, i consacrati e le consacrate, i membri delle aggregazioni laicali, gli operatori pastorali, i fedeli, in particolare i ragazzi che riceveranno nell’anno il dono della Confermazione.

Dovremmo tutti crescere nell’esercizio di dire bene della nostra Chiesa diocesana, delle tante risposte generose, del cammino che ad ogni livello si sta compiendo, della laboriosità e dell’impegno che anima il servizio di tanti, senza evidentemente tralasciare i margini di crescita e di conversione personale e comunitaria.

Celebriamo questa solenne liturgia nella nostra Basilica Cattedrale, riaperta al culto durante i primi Vespri della Solennità dell’Immacolata Concezione, giornata in cui avete annunciato la Santa Visita Pastorale, così più volte l’avete definita. L’attenzione al recupero e manutenzione dei beni culturali è costante grazie alle risorse umane ed economiche impiegate, da ultimo l’inaugurazione della Sala Mons. Spinelli, un lungo lavoro che ci ha restituito un bene ignoto nella sua forma primigenia.

Eccellenza, grazie per la Lettera pastorale, “Mostrare Gesù”, che ci avete consegnato, pagine nate dall’ascolto del cammino sinodale nelle sue diverse fasi, cammino che ancora si sta svolgendo e nel quale, pur non mancando le fatiche, ci sentiamo coinvolti. Sono in pieno svolgimento i “cantieri sinodali” in ciascuna delle zone pastorali, occasione che ci sta permettendo di allargare il cerchio dei destinatari e di tenere attiva la tensione che ci spinge ad essere Chiesa in uscita e in dialogo. La proposta dei “cantieri sinodali” ha visto e sta vedendo gli Uffici di Curia protagonisti in un dialogo collaborativo, generoso e costruttivo. Espressione significativa del confronto nello stile sinodale è la stesura del “Direttorio” sulla iniziazione cristiana. Tale “Direttorio” sarà frutto bello della conclusione del percorso triennale sul Battesimo, in attesa di intraprendere il nuovo percorso che avrà come attenzione l’Eucaristia.

La formazione dei presbiteri e degli operatori pastorali sta conoscendo anche in questo anno una ricca e articolata proposta. Grazie per le molteplici occasioni che ci vengono offerte, tutte di significativo spessore.

State visitando i Consigli Pastorali e degli Affari Economici di ciascuna delle Parrocchie della Diocesi, in attesa di concludere con la zona di San Fele. É un gesto di generosa attenzione che valorizza e incoraggia gli “organismi di partecipazione” recentemente costituiti e rinnovati. Una visita ordinaria e feriale, gesto già significativo in sé, e propedeutico alla visita pastorale di cui si diceva.

La liturgia di oggi si è arricchita dell’ammissione tra i canditati agli ordini sacri del seminarista Luca Vietri della Parrocchia Cattedrale di Melfi. Tale momento ci sollecita nell’impegno per l’annuncio del Vangelo delle vocazioni, come si sta facendo nell’articolato progetto rivolto ai ministranti e a giovani in ricerca.

L’impegno ecclesiale necessariamente deve poter fecondare e arricchire la vita sociale, con grande attenzione e sensibilità al tema del lavoro. Grazie per i vostri appelli in favore dei lavoratori del nostro territorio che vivono momenti di incertezza circa il loro futuro e per le risposte di generosa disponibilità che sapete suscitare nelle amministrazioni civiche e nella società civile. Degna di nota la recente marcia della Pace e l’idea nata in quella occasione di un “consiglio comunale straordinario” che coinvolga tutti i Comuni della Diocesi per sottoscrivere formalmente una richiesta di pace tra Ucraina e Russia e per la questione del lavoro nel nostro territorio.

É un momento di passaggio, quello ecclesiale in particolar modo, che non nasconde incertezze, ma che ha il fascino di un nuovo inizio; a ciò non vogliamo sottrarci, rinnovando filiale obbedienza verso il suo ministero paterno di cui sentitamente vogliamo ringraziarvi, dicendo ancora l’impegno a camminare insieme sulla via del Vangelo per gli uomini e le donne del nostro tempo, in questa nostra terra.

Affidiamo il nostro cammino alla Vergine Maria e ai nostri santi patroni, pregando anche il servo di Dio mons. Vincenzo Cozzi la cui causa di beatificazione nel livello diocesano siamo in attesa di celebrare.

 

Il Vicario Generale

Mons. Mauro Gallo

saluto del Vicario alla messa crismale


OMELIA DEL VESCOVO CIRO IN OCCASIONE DELLA MESSA CRISMALE 2023

Apostoli umili del Vangelo e strumenti della Divina Misericordia

 

CIRO FANELLI

VESCOVO DI MELFI–RAPOLLA-VENOSA

 

OMELIA NELLA MESSA CRIMALE

del Mercoledì Santo 5 aprile 2023

Melfi – Basilica Cattedrale

 

Apostoli umili del Vangelo e

strumenti della Divina Misericordia

 

Un saluto cordiale nel Signore a tutti e ad ognuno: a S.E. Mons. Rocco Talucci, ai presbiteri e ai diaconi, alle persone consacrate, ai seminaristi  e a voi fratelli e sorelle. Sentiamo vicini nella comunione sacramentale tutti i confratelli che, per ministero o per impedimenti, non possono essere fisicamente presenti a questa solenne celebrazione.

  1. Lo Spirito consacra e invia

 

La celebrazione della Messa Crismale, ogni anno, ci fa gustare la comunione ecclesiale nella gioia di sentirci comunità radicata in Cristo Gesù, «il testimone fedele» (Ap 1,5) che ha fatto di noi «un regno, sacerdoti per il suo Dio e Padre» (Ap 1, 6). Per questa ragione ognuno di noi può con verità dire «lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato…» (Is 61,1-2).

Infatti, l’unzione dello Spirito fa sperimentare ad ogni battezzato, come al profeta, la totale appartenenza a Dio. E’ questo essere “del Signore” che dà forza alla parola profetica ed è questa appartenenza a Lui che gli dà vigore nella testimonianza. E’ lo Spirito del Signore che consacra e invia. Infatti, è lo Spirito Santo che ci “genera”  come Chiesa – Corpo mistico di Cristo e ci costituisce come “comunità evangelizzatrice”.

I santi Olii, che sono al centro di questa celebrazione, sono la rappresentazione simbolica e insieme efficace del dono dello Spirito che accompagna tutti i cammini ecclesiali ed esistenziali nella comunione sacramentale con il Vescovo.

 

 

  1. La Visita Pastorale segno della Visita di Cristo buon Pastore

 

In questo singolare dinamismo risplende la comunione come il dono teologale per eccellenza che lo Spirito fa alla Chiesa in quanto la rende icona della  Trinità.

Ricordare la centralità di questo “mistero” è per la nostra Chiesa diocesana anche un invito a vivere il tempo della Visita Pastorale, ormai prossima, come un vero “evento di grazia”, dove il protagonista è Cristo stesso, il Pastore buono che viene a bussare alla porta del nostro cuore e delle nostre comunità (cfr. Ap 3, 20).

La Visita Pastorale ci aiuti  –  ripartendo dall’Eucaristia, cioè da Cristo –  a mettere Dio al centro e ci faccia crescere nella lode per tutti i suoi infiniti benefici.

La gratitudine, che non deve mai mancare nel cuore del credente, è un aiuto efficace per riconoscere i doni che lo Spirito Santo semina sempre nelle nostre comunità.

Nei mesi scorsi, insieme al Vicario Generale, don Mauro Gallo, che ringrazio sinceramente per la generosa disponibilità e l’intelligente collaborazione, ho vissuto questa esperienza incontrando gli organismi di partecipazione di tutte le parrocchie delle zone pastorali di Venosa, Rionero e Melfi (restano ancora da incontrare le parrocchie della zona pastorale di San Fele).

In questi incontri, vissuti nella semplicità e nella cordialità, mi sono dovuto confrontare con difficoltà e criticità, ma ho soprattutto gioito nel vedere lo zelo dei sacerdoti e il desiderio dei fedeli laici di volere crescere nella fedeltà a Gesù e di voler diventare comunità generative nella fede.

 

  1. La preghiera per le vocazioni di speciale consacrazione

 

In questa lode al Signore dobbiamo anche inserire la gratitudine per il cammino vocazionale dei nostri tre seminaristi, Saverio, Luca e Donato, e per il percorso di discernimento di Mattia, che sta vivendo la tappa propedeutica.

Questa sera, però, ringraziamo in modo particolare il Signore per Luca, che tra poco, verrà ammesso tra i candidati agli ordini del diaconato e del presbiterato.

L’affetto e la preghiera di tutti sostengano il cammino di questi giovani che desiderano mettersi alla sequela di Cristo. Preghiamo, dunque, il Signore perché mandi operai nella sua messe (cfr. Mt 9,38), suscitando nella nostra Chiesa diocesana, provata da tanti lutti e privazioni, nuove e sante vocazioni di speciale consacrazione.

 

  1. Tutti con Gesù nella sinagoga di Nazareth

 

Carissimi fratelli e sorelle, il Vangelo che è stato proclamato ci ha condotti tutti nella sinagoga di Nazareth, ma – consentitemi – in modo particolare ha condotto noi sacerdoti.

Nelle parole di Gesù: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato» (Lc 4,21) si svela il disegno salvifico di Dio come misericordia. E’ questo il mistero dal quale scaturisce la nostra esistenza sacerdotale.

Le parole del profeta attualizzate da Gesù sono l’orizzonte e lo stile del nostro servizio sacerdotale nella Chiesa per il mondo. Ma quelle parole di Gesù esprimono oltre alla gioia, che sempre deve animare il messaggero di lieti annunzi, anche le inevitabili sofferenze e fatiche che accompagnano gli evangelizzatori nella loro missione. Questo è stato vero per Gesù, ed è altrettanto vero per noi.

Proprio nei momenti più difficili del nostro ministero,  quando  «ci sembra di non aver ottenuto con i nostri sforzi umani alcun risultato» – ci ricorda sapientemente Papa Francesco –  dobbiamo ricordarci che «la missione non è un affare o un progetto aziendale (…). E’ qualcosa di molto più profondo, che sfugge ad ogni misura. Forse il Signore si avvale del nostro impegno per riversare benedizioni in un altro luogo del mondo dove non andremo mai… Impariamo a riposare nella tenerezza delle braccia del Padre in mezzo alla nostra dedizione creativa e generosa. Andiamo avanti, mettendocela tutta, ma lasciamo che sia Lui a rendere fecondi i nostri sforzi come pare a Lui» (cfr. EG 279).

 

  1. “Ri-posarci” su Cristo per ritrovare vigore apostolico

 

La Liturgia della messa del Crisma ci indica dunque “la via maestra” per ritrovare forza, vigore ed entusiasmo per la nostra vita sacerdotale, invitandoci prima della consacrazione e benedizione degli Olii a “ri-posarci” in Cristo, a “ri-collocarci” alla sorgente della nostra vocazione.

La liturgia odierna invita noi sacerdoti, attualizzando le parole dell’Apostolo Paolo a Timoteo, a “ravvivare il dono che abbiamo ricevuto mediante l’imposizione delle mani” (cfr. 2 Tm 1,6). Per questa ragione  –  dico a me e a voi carissimi fratelli sacerdoti –  facciamo ritorno al  “sì” che abbiamo pronunciato nel giorno della nostra ordinazione e che fra poco saremo invitati a rinnovare insieme.

Con il profeta Isaia  – quel giorno –  abbiamo detto «Eccomi, manda me!» (Is 6, 8). In quel giorno, il Signore stesso, mediante il ministero del Vescovo, si è fidato di noi ed Egli stesso ci ha imposto sul capo le mani.

La grazia di quel giorno deve riempirci sempre di gioia, di fiducia e deve renderci apostoli umili e coraggiosi del Vangelo; strumenti docili della Divina Misericordia che guarisce e libera; fratelli di tutti e amici dei più poveri: il nostro “sì” sia sempre motivo di gioia e di lode per il popolo affidato alle nostre cure pastorali.

 

  1. Questo è il tempo della Speranza

 

Fratelli e sorelle, per nessun motivo dobbiamo lasciarci andare ad atteggiamenti e sensazioni di smarrimento o di confusione: il Signore è in mezzo a noi (cfr. Gv 20, 19), Egli è la nostra unica Speranza (cfr. 1 Tm 1,1).

Pensare che il tempo presente sia il meno adatto per testimoniare il Vangelo e per vivere l’ecclesialità è una delle tentazioni più gravi: invece è proprio “qui ed ora” che il Regno di Dio viene; è questo il tempo in cui dobbiamo edificare, con passione e dedizione, il Corpo di Cristo che è la Chiesa (cfr. Ef 4, 12)!

San Giovanni XXIII , il Papa Buono, in occasione del Concilio Ecumenico Vaticano II mise in guardia da “alcuni, che, sebbene accesi di zelo, non sono capaci di vedere altro che rovine e guai … a Noi – disse il Pontefice –  sembra di dover risolutamente dissentire da codesti profeti di sventura, che annunziano sempre il peggio…” .

Il Signore, invece, ci ha rassicurati: Io sarò con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo (Mt 28, 20); Egli non chiede mai né agli Apostoli e né ai discepoli di avere successo, chiede invece a tutti di portare frutto (cfr. Gv 15, 16; EG 24), di essere umili e fedeli, di imparare da Lui (cfr. Mt 11, 29).

Gesù, già nella sinagoga di Nazareth (“All’udire queste cose, tutti nella sinagoga furono pieni di sdegno;  si levarono, lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte sul quale la loro città era situata, per gettarlo giù dal precipizio” –  Lc 4, 28-29) mostra chiaramente di non avere la pretesa di dominare sugli altri; Egli fa appello soltanto alla libertà di chi lo ascolta, mettendo subito in conto anche rifiuti e insuccessi.

Non sentiamoci, dunque, mai soli. Il Padre non ci lascerà mai in preda alla tentazione (cfr. Mt 6, 13). Le nostre gioie e le nostre consolazioni, come le tribolazioni e le difficoltà, non sono estranee al cuore di Gesù. Egli ci è sempre vicino, soprattutto quando ci sentiamo affaticati e stanchi (cfr. 2 Tm 1,8; Mt 11, 28). E quando vediamo che le reti sono vuote (cfr. Mt 5, 5), il Signore ci ripete: prendete il largo (cfr. Mt 5,4)!

 

  1. Dallo stupore all’impegno

 

Fratelli e sorelle, la celebrazione odierna nella ricchezza dei suoi simboli liturgici ci riporta tutti alle radici della nostra esistenza in Cristo, ognuno secondo la propria vocazione e il proprio ministero.

Come non essere grati e pieni di gioia per tale predilezione? E come non avvertire l’esigenza di rispondere generosamente al Signore, come l’Apostolo Pietro, per questa sua fiducia nei nostri confronti, dicendogli: sulla tua parola getterò le reti (cfr. Mt 5,5)?

Tutti noi  – ministri ordinati, persone consacrate, fedeli laici –   dobbiamo fare nostro questo stupore e dobbiamo sentirci coinvolti nel dare un volto nuovo alla nostra Chiesa, sentendoci “collaboratori di Dio nel Vangelo di Cristo” (cfr. 1 Cor 3, 9) “prendendo l’iniziativa, coinvolgendoci, accompagnando, fruttificando e festeggiando” (cfr. EG 24).

L’opera della salvezza è del Signore: noi ne siamo solo “servi inutili” (Mt 17, 10) e poveri collaboratori, che trovano gioia nel dedicarsi ad essa con lo stile di Maria ovvero con grande umiltà e fiducia.

All’opera di Dio dobbiamo partecipare non solo con lo stile di Maria anche con il suo sguardo e il suo cuore: cuore che “custodisce” (cf. Lc 2, 19) con amore il corpo del Figlio, perché sia continuamente donato al mondo.

Perciò, fratelli e sorelle, amiamo e custodiamo la nostra Chiesa diocesana, che è veramente bella e santa,  per dono del Signore, scorgiamo sempre in essa i tratti del disegno misericordioso di Dio.

Con questi sentimenti eleviamo oggi e sempre la nostra gratitudine al Signore Gesù «che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, che ha fatto di noi un regno, sacerdoti per il suo Dio e Padre, a lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen» (Ap 1, 5-6).

 

Melfi, 5 aprile 2023 – Mercoledì santo

 

+ Ciro Fanelli

Vescovo

 

OMELIA PER LA MESSA CRISMALE DEL 5 APRILE 2023