DON PEPPINO E’ TORNATO ALLA CASA DEL PADRE

Nella giornata di mercoledì 14 settembre tutta la Comunità di Ripacandida ha dato l’estremo saluto a don Peppino Gentile, parroco per oltre 50 anni.
Con un’ordinanza comunale il Sindaco Giuseppe Mastantuono ha proclamato il lutto cittadino per manifestare in modo tangibile la solidarietà verso questo parroco che per circa 60 anni ha esercitato il ministero sacerdotale, nell’accorrere al letto degli infermi, nell’impartire l’insegnamento religioso alla gioventu’, nell’evangelizzare ai poveri, agli umili ed all’intera Comunità.
Tutto il paese era coperto di manifesti dalla Federazione Lucana della Coldiretti, della Scuola Media ed Elementare, del Comune, dell’Associazione Santuario di Ripacandida ed Amici di Padre Pio, quest’ultima associazione nei volantini affissi in tutto il paese ha ricordato don Peppino Gentile con queste parole. ‘ gli siamo grati per la sua sollecitudine dalla quale ci siamo sempre sentiti abbracciati, per il fulgido esempio della sua appassionata dedizione a Cristo redentore dell’uomo, per la sua incessante opera pastorale ed educativa, per il suo instancabile Amore per i ragazzi, per la sua azione tesa a scoprire e perpetrare la memoria delle nobili figure che hanno onorato Ripacandida per la loro testimonianza di fede e di vita cristiana’. La messa funebre è stata concelebrata dal Vescovo della Diocesi, Mons. Gianfranco Todisco, dal Vescovo Emerito Vincenzo Cozzi e da don Ferdinando Castriotti, parrroco di Ripacandida.
Alla presenza di circa 30 sacerdoti della Diocesi, del Comandante dei Carabinieri Francesco Marrone, dei Vigli Urbani di Ripacandida e Ginestra, il Vescovo Gianfranco Todisco, durante l’introduzione della messa, ha detto: ‘ oggi la Chiesa celebra l’Esaltazione della Croce, Gesu’ innalzato sulla croce, attira a sé tutti ed ha chiamato don Giuseppe Gentile, infaticabile sacerdote, in oltre 50 anni, ha impartito la Parola del Signore ed i Sacramenti. Gesu’ e la Madonna sono stati l’unico anelito della sua vita. Vogliamo esprimere la speranza che don Peppino continuerà a far parte della nostra vita’.
Don Vincenzo Cozzi, Vescovo Emerito per circa 21 anni della Diocesi, durante l’omelìa, ha aggiunto: ‘ il suo è stato un sacerdozio fatto di desiderio e di annuncio della Santità. Ha realizzato l’aspetto sociale di un cristianesimo vissuto in pienezza di bontà, amore ed abnegazione per gli altri. Ha sempre premuto per il processo di beatificazione di Suor Maria di Gesù. Si preoccupava di trovare il modo di dire a tutti seguiamo i Santi, che rappresentano il segno vivo della Chiesa. Una santità che aveva come meta la salvezza della società. E’ la migliore eredità che ci ha lasciato. E la presenza di tanta gente questa mattina è la testimonianza di una Comunità che esalta ciò che ha realizzato questo parroco.
Il Sindaco Giuseppe Mastantuono, nel suo breve, commosso, intervento ha detto: ‘ don Peppino non smetterà di vivere tra noi. Coraggioso testimone del Vangelo, lo zelo, la diligenza, l’ardore, la puntualità ha contraddistinto la sua vita sacerdotale. Si fece occhio per il cieco. Era amico di quelli che leggevano molto e di quelli senza lettura. Invitava a scandagliare il proprio animo. Non era un uomo dalle manifestazioni pompose. Questi ricordi positivi ci faciliteranno nell’adempimento dei nostri doveri’. Una rappresentante del consiglio pastorale parrocchiale, Maria Linda, ha aggiunto: ‘ gli operatori pastorali ringraziano don Peppino Gentile per essersi sacrificato, per aver dato non solo il pane quotidiano eucaristico, ma per essere stato una guida morale e spirituale a tanti. Ci ha aiutati a crescere nella fede col suo incommensurabile affetto per Ripacandida.
La sua dipartita lascia un vuoto nei nostri cuori, sei stato padre, maestro e guida’. E’ stata letta una lettera di ringraziamento per il suo impegno come assistente spirituale nella Coldiretti Regionale, giunta a Ripacandida e firmata dal presidente nazionale spirituale, padre Renato Cantatore. Don Ferdinando Castriotti, il parroco attuale di Ripacandida, ha chiuso gli interventi dicendo: ‘ mi porto dietro l’immagine di un testimone ricevuto proprio da don Peppino. Di questo dono prezioso ricevuto da don Peppino, che ha dato tanto alla chiesa, facciamone tesoro. Ho ricevuto tantissime telefonate da don Peppino che mi raccomandava la puntualità e l’impegno per questo paese. Ripacandida ha tanti sacerdoti, religiosi, frati, tutti espressione della ricchezza di questa Comunità’.
La bara di don peppino è stata portata fuori dalla Chiesa ‘Santa Maria del Sepolcro’ dai suoi confratelli. A ricevere le condoglianze sul piazzale della Chiesa di San Donato c’era la sorella Suor Nunziata ed alcuni nipoti.
Lorenzo Zolfo