I Santuari della Diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa

I Santuari della Diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa

L’11 febbraio 2025 mons. Ciro Fanelli vescovo di Melfi-Rapolla-Venosa ha eretto con decreto (Prot. 10/25/V R.G.) i «luoghi di culto presenti nel territorio della diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa», dividendoli in Santuari Diocesani e Santuari Mariani Diocesani.

La prima ricognizione giuridico-pastorale è stata curata dalla professoressa Giustina Aceto, docente per I Santuari Mariani presso la Pontificia Facoltà Teologica Marianum (Roma) e referente per la Pontificia Academia Mariana Internationalis (Santuari – PAMI) per la ricerca santuariale.

SANTUARI MARIANI DIOCESANI

Beata Vergine di Monte Mauro

Via Santuario della Beata Vergine di Monte Mauro – Pescopagano (PZ)


Il tempio è posto ad una altezza di più di 1000 metri, sulla cima di un monte chiamato di Montemauro ambiente roccioso con vegetazione, alla distanza di circa 5 km dal centro abitato di Pescopagano. Ai piedi del monte scorre il torrente Guana, affluente dell’Ofanto. L’arcidiocesi di Conza, l’8 settembre 1976, ha ceduto il comune di Pescopagano alla diocesi di Melfi. Il 1° novembre 1976 la chiesa della Beata Vergine di Monte Mauro, in agro di Pescopagano è stata elevata col titolo di “Santuario della Beata Vergine di Monte Mauro” da mons. Gastone Mojaisky Perrelli, vescovo di Nusco, arcivescovo di Conza e vescovo di Sant’Angelo dei Lombardi. L’11 febbraio 2025, memoria dell’apparizione di Lourdes, mons. Ciro Fanelli nel decreto «luoghi di culto presenti nel territorio della diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa» (Prot. 10/25/V. R.G.) ha elevato la chiesa con il titolo di “Santuario Mariano Diocesano della Beata Vergine di Monte Mauro”. La Vergine viene chiamata anche la “Madonna di Mauriello” dal nome dell’omonimo casale, scomparso, all’interno del quale la chiesetta sarebbe sorta. Venne benedetta dal vescovo di Melfi mons. Vincenzo Cozzi, che dedico la nuova mensa composta con marmi policromi del’700. Il 15 agosto 1988 è stato inaugurato e benedetto da mons. Ciro Guerra il monumento dedicato alla Vergine Immacolata, eretto su un basamento di circa tre metri. La festa principale si svolge l’ultima domenica di maggio.

 


Santa Maria di Pierno

Strada Provinciale Bosco della Pietra – Pierno San Fele (PZ)

Rettore: Vecchione Padre Alberto


Il luogo sacro Santa Maria di Pierno sorge sulle pendici del monte Pierno (1268 metri s.l.m) e dista 10 chilometri dal comune di San Fele. ll 27 giugno 2017 Padre Gianfranco Todisco ha stabilito (Prot. N. 38/17/Cu) che nella diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa esistono “ab immemorabili” speciali luoghi di culto, che già anteriormente riconosciuti dal vescovo mons. Vincenzo Cozzi e che la chiesa dedicata a “Santa Maria di Pierno” è da ritenersi Santuario Diocesano. L’11 febbraio 2025, memoria dell’apparizione di Lourdes, mons. Ciro Fanelli nel decreto «luoghi di culto presenti nel territorio della diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa» (Prot. 10/25/V. R.G.) ha elevato il tempio con il titolo di “Santuario Mariano Diocesano di Santa Maria di Pierno”. Il complesso è molto frequentato da fedeli e pellegrini, in particolare in occasione della festa principale del 15 agosto. Il culto della Madonna di Pierno è diffuso anche all’estero. Dal 1914 a Buffalo – nella regione occidentale dello Stato di New York – i Sanfelesi hanno riprodotto la statua della Madonna di Pierno, “Our lady of Pierno”, è conservata nella chiesa di Sant’Antonio. Nel mese di settembre, si celebra nel “Villaggio Scalabrini di Austral” una festa in onore della Madonna di Pierno a cura dell’Associazione Madonna Assunta di Pierno, e a Five Dock (zona di Sydney) nel mese di agosto.

 


SANTUARI DIOCESANI

Santissimo Crocifisso

Via Convento – Forenza (PZ)

Rettore: Calabrese Padre Lucio


ll 27 giugno 2017 Padre Gianfranco Todisco ha stabilito (Prot. N. 38/17/Cu) che nella diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa esistono “ab immemorabili” speciali luoghi di culto, che già anteriormente riconosciuti dal vescovo mons. Vincenzo Cozzi e che la chiesa del Santissimo Crocifisso in Forenza è da ritenersi Santuario Diocesano. L’11 febbraio 2025, memoria dell’apparizione di Lourdes, mons. Ciro Fanelli nel decreto «luoghi di culto presenti nel territorio della diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa» (Prot. 10/25/V. R.G.) ha confermato il titolo di ″Santuario Diocesano del Santissimo Crocifisso″ in Forenza. Nel Santuario è conservato un prezioso Crocifisso attribuito a Fra’ Angelo da Pietrafitta (Pietrafitta, secondo quarto del XVII secolo-1699 ante) scultore attivo nella seconda metà del Seicento nel Lazio, nella Basilicata, nelle Puglie e in Sicilia, mentre gli sono stati conferite alcune opere in Calabria. La produzione di Fra’ Angelo rientra in quel fenomeno scultoreo generato dalla Serafica Riforma Francescana che ha avuto il suo precursore ed esponente più illustre nel siciliano Fra’ Umile da Petralia (1600-1639). La festa principale si svolge il 3 maggio, preceduta da un triduo, quella votiva il 14 settembre.

 


San Michele Arcangelo

Badia San Michele – Monticchio Atella (PZ)

Rettore: Cappello Padre Giuseppe


L’Abbazia di San Michele sorge in un paesaggio di straordinaria bellezza è arroccata su una falda del monte Vulture e si affaccia sul lago Piccolo di Monticchio. ll 27 giugno 2017 Padre Gianfranco Todisco ha stabilito (Prot. N. 38/17/Cu) che nella diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa esistono “ab immemorabili” speciali luoghi di culto, che già anteriormente riconosciuti dal Vescovo mons. Vincenzo Cozzi e che la Chiesa dedicata a San Michele Arcangelo è da ritenersi Santuario Diocesano. L’11 febbraio 2025, memoria dell’apparizione di Lourdes, mons. Ciro Fanelli nel decreto «luoghi di culto presenti nel territorio della diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa» (Prot. 10/25/V. R.G.) ha confermato il titolo di “Santuario Diocesano di San Michele Arcangelo”. La festa principale si celebra il 29 settembre con grande affluenza di fedeli e pellegrini. Molto suggestiva è la processione, che si svolge nel pomeriggio, quando, l’effige sacra dell’Arcangelo Michele a bordo di un battello attraversa il Lago Piccolo, per l’occasione addobbato con drappi bianchi e rossi e adornato di candele e fiori. Segue la messa e la processione con cui i tanti devoti riaccompagnano la statua di San Michele nel luogo sacro.

 


San Donato

Viale Regina Margherita – Ripacandida (PZ)

Rettore: Consiglio Don Francesco


Il luogo di culto di San Donato Vescovo e Martire di Arezzo, Protettore di Ripacandida, sorge, probabilmente al principio del ’500, su un preesistente edificio religioso, che il pontefice Eugenio III, nella bolla indirizzata nel 1152 al vescovo di Rapolla, Ruggero, elenca come prima nella parrocchia di Ripacandida tra le chiese di pertinenza di Rapolla. Per i pregevoli dipinti, realizzati da un allievo di Giotto, che decorano le pareti e il soffitto del Santuario è definito la “piccola Assisi” della Basilicata. Dal 4 dicembre 2004 il luogo sacro è gemellato con la Basilica Pontificia di San Francesco d’Assisi. Nell’occasione i frati della Basilica hanno affidato una preziosa reliquia del poverello d’Assisi alle Suore Francescane Missionarie di Gesù, che si occupano della cura del tempio. Dal 12 dicembre 2010 è stato dichiarato Monumento nazionale e come «messaggero di cultura di pace per i profondi valori spirituali che da secoli trasmette». La festa principale si svolge dal 5 al 7 agosto. ll 27 giugno 2017 Padre Gianfranco Todisco ha stabilito (Prot. N. 38/17/Cu) che nella diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa esistono “ab immemorabili” speciali luoghi di culto, che già anteriormente riconosciuti dal Vescovo mons. Vincenzo Cozzi e che la chiesa di San Donato è da ritenersi Santuario Diocesano. L’11 febbraio 2025, memoria dell’apparizione di Lourdes, mons. Ciro Fanelli nel decreto «luoghi di culto presenti nel territorio della diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa» (Prot. 10/25/V. R.G.) ha confermato il titolo di Santuario Diocesano di San Donato.

 


Santissima Trinità

Abbazia della Trinità, Strada Provinciale 18 Ofantina – Venosa (PZ)


Il complesso della Santissima Trinità di Venosa è stato dichiarato Monumento nazionale il 20 novembre 1897 (Regio Decreto – n. 536 – GU 3-1898). Il 27 giugno 2017 Padre Gianfranco Todisco ha stabilito che nella diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa esistono “ab immemorabili” speciali luoghi di culto, che già anteriormente riconosciuti dal vescovo mons. Vincenzo Cozzi e che la Chiesa di Santissima Trinità in Venosa è da ritenersi Santuario Diocesano. L’11 febbraio 2025, memoria dell’apparizione di Lourdes, mons. Ciro Fanelli nel decreto «luoghi di culto presenti nel territorio della diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa» (Prot. 10/25/V. R.G.) ha confermato il titolo di ″Santuario Diocesano della Santissima Trinità″. La festa principale si celebra nella solennità della Santissima Trinità, la domenica successiva a Pentecoste. Nella foresteria dell’Abbazia è allestito il Museo del Territorio, dove si raccoglie materiale prezioso per lo studio e la conoscenza del territorio di Venosa. La foresteria della Santissima Trinità espone i risultati di una lunga e articolata ricerca condotta dalla Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio della Basilicata con la collaborazione dell’archivio di Stato di Potenza. La documentazione cartografica e documentaria raccolta ha permesso di ricostruire il territorio extraurbano di Venosa in epoca settecentesca con l’individuazione di antichi casali, mulini, fontane e significative strutture architettoniche religiose.